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Materie prime seconde: cosa sono e perché sono importanti

23/05/2023 da Redazione, pubblicato in Sostenibilità d'impianto

Materie prime seconde: cosa sono e perché sono importanti

Posted by Redazione on 23/05/2023

Il concetto di materie prime seconde o materie prime secondarie (MPS) sta acquistando sempre più importanza soprattutto negli ultimi anni, a seguito anche della crisi climatica e di alcuni drammatici eventi (come la guerra e la pandemia) che hanno imposto necessariamente di ripensare i modelli produttivi tradizionali, orientando le economie alla circolarità. La sfida per il futuro risiede nel limitare sempre più l’estrazione e il consumo di nuove risorse puntando esclusivamente su meccanismi di riciclo e riutilizzo. L'importanza delle materie prime seconde risiede, infatti, nella riduzione della dipendenza dalle materie prime vergini, che sono limitate e non rinnovabili.

In questo articolo, esploreremo cosa sono le materie prime seconde, perché sono importanti e come contribuiscono all'economia mondiale.

Nello specifico parliamo: 

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Economia Circolare HYDAC

 

Materie prime seconde: una nuova risorsa

Le materie prime seconde sono i materiali derivati dal riciclaggio, dalla rigenerazione o dalla trasformazione di prodotti già esistenti. Questi materiali vengono poi riprocessati e trasformati in nuove materie prime che possono essere utilizzate per la produzione di nuovi prodotti. Le materie prime seconde prendono vita attraverso processi di recupero e riuso e svolgono un ruolo fondamentale, alimentando l'industria e supportando il progresso tecnologico. Le materie prime seconde includono una vasta gamma di materiali: carta riciclata, plastica rigenerata, metallo recuperato da rottami e scarti di produzione, e persino energia generata da fonti rinnovabili. Esse sono una nuova risorsa molto importante che consente:

  • La riduzione dell'impatto ambientale: utilizzare materie prime seconde riduce la dipendenza dalle materie prime vergini e riduce l'estrazione e l'esaurimento delle risorse naturali. Ciò comporta un minore impatto ambientale, inclusa la riduzione delle emissioni di gas serra e della quantità di rifiuti destinati alle discariche.
  • La conservazione delle risorse: riciclare e riutilizzare materiali riduce la necessità di estrarre nuove risorse dalla Terra. Le materie prime secondarie consentono un uso più efficiente delle risorse esistenti, contribuendo a preservarle per le generazioni future.
  • La promozione dell'economia circolare: le materie prime seconde sono un elemento chiave dell'economia circolare, un modello che mira a minimizzare gli sprechi e a massimizzare il valore delle risorse. L'economia circolare promuove la riparazione, il riuso, il riciclaggio e il recupero come alternative sostenibili al tradizionale modello lineare.
  • Il raggiungimento di benefici economici: le materie prime seconde creano opportunità economiche attraverso l'industria del riciclaggio e del recupero. Questo settore offre posti di lavoro, promuove l'innovazione tecnologica e stimola la crescita economica.
  • La sostenibilità e responsabilità sociale: incorporare materie prime seconde nelle catene di approvvigionamento rappresenta un impegno per la sostenibilità e la responsabilità sociale delle imprese. L'utilizzo di materiali riciclati o rigenerati può contribuire alla creazione di un'immagine positiva dell'azienda, soddisfacendo le aspettative dei consumatori sempre più consapevoli. 

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Le materie prime seconde nell'economia circolare

Il 15 maggio 2023 per l’Italia è scattato l’Overshoot day, questa giornata segna l’esaurimento delle risorse naturali disponibili per l’anno in corso e il momento in cui una nazione inizia ad impiegare le risorse future. Lo attesta l’associazione no-profit Global footprint network che analizza l’impronta ecologica dei diversi paesi, una metrica che confronta la domanda di risorse di individui, governi e imprese con la capacità della Terra di rigenerazione biologica. Questo dato rende ancora più evidente la necessità di cambiamento verso un comportamento più virtuoso che aiuti a risparmiare risorse. In questo senso si muovono le politiche nazionali messe in atto negli ultimi anni. Nel corso del 2022, infatti, il Governo italiano ha adottato due importanti documenti di carattere strategico e programmatico improntati ad un’accelerazione della transizione all’economia circolare: la Strategia nazionale per l'economia circolare e il Programma nazionale per la gestione dei rifiuti. La sfida ora consiste nel raggiungimento delle azioni previste dalla Strategia nazionale rispettando il programma di attuazione e completare la realizzazione degli investimenti attivati dal PNRR entro il 2026. Allo stesso tempo si ritiene necessario un adeguamento delle politiche industriali e fiscali. Al Governo viene richiesto di operare in questa direzione rafforzando gli strumenti di politica industriale e orientandoli ancor più verso l’economia circolare a partire dagli incentivi del Piano “Transizione 4.0”. È quanto più necessario, inoltre, che la legge includa anche misure di fiscalità ecologica finalizzate a prodotti sostenibili e consumi circolari, che possano incentivare l’uso di materie prime seconde. 

Proprio su questo punta una delle proposte del Circular Economy Network per l'attuazione della Strategia nazionale per l'economia. Nell'ultimo Rapporto nazionale sull’economia circolare, realizzato dal Circular Economy Network – in collaborazione con ENEA e con il patrocinio della Commissione Europea, del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica e del Ministero delle Imprese e del Made in Italy e presentato il 16 maggio a Roma vi è una proposta di sviluppo dell'economia circolare delle materie prime critiche. In linea con gli obiettivi indicati dal Critical Raw materials act dell’Unione europea si ritiene necessario "adottare misure nazionali in materia di ecodesign e di recupero e riciclo delle materie prime critiche, necessarie per la transizione energetica e digitale, anche utilizzando a tal fine risorse del piano REPowerEU". 

 


In conclusione, ridurre i rifiuti potenziando le misure di prevenzione e di riutilizzo e diminuirne lo smaltimento, trasformando i beni a fine ciclo di vita in risorse secondarie di elevata qualità con un mercato delle materie prime seconde efficiente è uno degli obiettivi essenziali per il futuro del comparto industriale e non solo. 

 

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