L'olio esausto è considerato un rifiuto pericoloso, perché se smaltito in modo sbagliato può trasformarsi in un potente inquinante: un solo litro d’olio sversato nell’ambiente può inquinare un milione di litri d’acqua. La pellicola impermeabile che si forma in superficie diventa una barriera per l’ossigeno necessario alla sopravvivenza della flora e della fauna marina, fluviale e lacustre. Tuttavia, se trattato nel modo adeguato, l’olio usato è anche un’importante risorsa economica, perché può essere rigenerato con caratteristiche molto simili a quelle del lubrificante da cui deriva.
È dovere specifico di tutte le imprese salvaguardare l’ambiente, soprattutto oggi che il pianeta ci sta dando degli avvertimenti importanti. La sostenibilità ambientale, dunque, contempla anche un corretto uso e smaltimento degli oli industriali esausti, a vantaggio anche dell'impianto produttivo (per un approfondimento su questo tema, si veda anche l'articolo "Sostenibilità d'impresa: parola all'esperto").
Qual è la normativa in atto, in riferimento all'olio industriale usato? Ne parliamo in questo articolo.
Il Decreto legislativo 27 gennaio 1992 n. 95 “Norme relative alla eliminazione degli oli usati” è la fonte normativa principale per la raccolta e lo smaltimento degli oli usati sia di natura privata che industriale. Nello specifico, l’articolo 6, comma 1 recita:
“Le imprese industriali che producono oli usati e coloro che nel corso dell’anno detengono a qualsiasi titolo una quantità superiore a 300 litri annui di oli usati sono obbligati a:
L’articolo 3, invece, identifica i divieti a cui i detentori di olii industriali sono sottoposti:
Gli oli usati debbono essere eliminati evitando danni alla salute e all'ambiente. Sono vietati:
a) qualsiasi scarico degli oli usati nelle acque interne di superficie, nelle acque sotterranee, nelle acque marine territoriali e nelle canalizzazioni;
b) qualsiasi deposito e/o scarico di oli usati che abbia effetti nocivi per il suolo, come pure qualsiasi scarico incontrollato di residui risultati dal trattamento degli olii usati;
c) qualsiasi trattamento di oli usati che provochi un inquinamento dell'aria superiore al livello fissato dalle disposizioni vigenti.
Per quanto riguarda lo smaltimento dell’olio usato, invece, la normativa dà queste indicazioni:
“Gli oli usati raccolti debbono essere eliminati:
Infine, per quanto riguarda le sanzioni, la legge prevede che chiunque non osservi i divieti previsti dall'art. 3, comma 2, lettere a) e b), sia punito con l'arresto sino a due anni o con l'ammenda da 2600 fino a 26mila Euro.
In conclusione, il rispetto della normativa per il recupero e il corretto smaltimento degli oli usati è una pratica fondamentale per la salvaguardia ambientale e il raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità del proprio impianto. È risaputo, infatti, che un buon trattamento dell’olio idraulico consente di allungare la vita utile dei prodotti, diventando infine un’utile materia prima secondaria, in accordo con il nuovo paradigma di economia circolare.
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In collaborazione con Digital Dictionary