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Green Deal Industrial Plan: il piano per l’industria verde

28/07/2025 da Redazione, pubblicato in Sostenibilità d'impianto

Green Deal Industrial Plan: il piano per l’industria verde
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Green Deal Industrial Plan: il piano per l’industria verde

Posted by Redazione on 28/07/2025

Nel corso degli ultimi anni, le principali economie globali (dagli Stati Uniti all'India, alla Cina al Giappone) hanno avviato massicci investimenti nelle innovazioni a impatto ambientale ridotto. Mentre ciò rappresenta indubbiamente una notizia positiva per il nostro pianeta, al contempo esercita notevole pressione sulla transizione ecologica dell'Unione Europea.
Per effettuare con successo questa transizione verde a livello europeo è necessario garantire equità sia a livello continentale che mondiale. Ciò implica la creazione di contesti più favorevoli allo sviluppo delle nostre industrie, dalle tecnologie legate all'idrogeno, dalle biotecnologie alle nanotecnologie. Proprio per questi motivi, l'EU ha annunciato nel gennaio 2023 il Green Deal Industrial Plan, il quale ha cominciato a prendere forma concreta nel 2024, con l'adozione di misure legislative e finanziarie fondamentali che nel 2025 sono in fase di attuazione su larga scala.

Il Green Deal Industrial Plan mira a potenziare la competitività dell'industria europea a emissioni nette zero, accelerando, allo stesso tempo, il percorso verso la neutralità climatica. Ciò avviene attraverso la creazione di un ambiente più propizio per l'espansione delle capacità produttive dell'Unione Europea relative alle tecnologie e ai prodotti associati. Questi ultimi sono fondamentali per realizzare gli ambiziosi traguardi climatici dell'Europa.

Il piano ha preso forma concreta con l'approvazione del Net-Zero Industry Act, entrato in vigore nel giugno 2024, e con la Critical Raw Materials Act (CRMA), attiva da maggio 2024. Entrambe puntano a rafforzare la produzione interna di tecnologie verdi e a ridurre la dipendenza da fornitori esterni

Che cosa prevede il piano industriale del Green Deal europeo? Lo approfondiamo in questo articolo, nello specifico parliamo di: 

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Green Deal europeo per un'UE climaticamente neutrale

Negli ultimi anni, l’Europa ha deciso di prendere una posizione netta contro il cambiamento climatico, riconoscendo che il tempo delle mezze misure è finito.

Da questa presa di coscienza, a novembre 2019, è nato il Green Deal europeo: un piano strategico che punta a ridisegnare il nostro modo di vivere, produrre e consumare, che ha l’obiettivo di ridurre le emissioni del 55% entro il 2030 e arrivare alla neutralità climatica entro il 2050, limitando l'aumento della temperatura globale a meno di 1,5°C.

Questi provvedimenti stanno apportando, e continueranno ad apportare, benefici tangibili: aria, acqua e suolo più puliti, riduzione dei costi energetici, riqualificazione del patrimonio edilizio, trasporti pubblici più efficienti, diffusione delle colonnine di ricarica per veicoli elettrici, minori quantità di rifiuti, promozione di un’alimentazione più sana e un miglioramento generale della salute di tutti.

Inoltre, dietro ogni impianto a energia rinnovabile, ogni intervento di efficienza energetica, ogni pannello solare installato, edificio riqualificato o mezzo di trasporto elettrico introdotto, c’è un importante incremento dell’occupazione.

Green Deal Industrial Plan: cosa prevede

L'elemento cardine del Green Deal europeo risiede nella legislazione sul clima, che sancisce l'obbligo, in conformità con le normative dell'Unione Europea, di ridurre le emissioni provenienti dai settori dei trasporti, dell'industria e dell'agricoltura

Green Deal Industrial Plan
Per consolidare il ruolo dell'Europa come centro propulsore delle innovazioni industriali e delle tecnologie ecocompatibili, il piano industriale del Green Deal si basa su quattro pilastri portanti:

  1. Un contesto normativo prevedibile e semplificato: il fondamento iniziale del piano è centrato sull'aspetto normativo. Il suo obiettivo è la creazione di un quadro normativo semplificato, tempestivo e affidabile, garantendo un adeguato approvvigionamento di materie prime e assicurando che gli utenti possano fruire di energia rinnovabile a costi contenuti. Questo obiettivo è supportato da tre iniziative specifiche: normativa sull'industria a zero emissioni nette; normativa sulle materie prime critiche; riforma dell'assetto del mercato dell'energia elettrica. Tuttavia, è da precisare che il contesto normativo è ancora in fase di completamento. Al luglio 2025 infatti, l’elenco ufficiale delle tecnologie strategiche previste dal Net-Zero Industry Act non è ancora stato finalizzato. Commissione Europea e Stati membri sono ancora impegnati nel definire criteri comuni per identificare queste tecnologie e stabilire le priorità di investimento.
  2. Un accesso più rapido ai finanziamenti: il secondo fondamento del piano accelererà gli investimenti e il finanziamento destinati alla produzione di tecnologie ecocompatibili in Europa. Inoltre, la Commissione faciliterà l'utilizzo delle risorse finanziarie dell'Unione Europea già esistenti, tra cui REPowerEU, InvestEU e il Fondo per l'Innovazione, al fine di sostenere l'innovazione, la produzione e la diffusione delle tecnologie ecologiche. Parallelamente, sarà perseguita la creazione di un Fondo per la Sovranità Europea, a fungere da risposta strutturale a medio termine alle necessità di investimento. 
  3. Il miglioramento delle competenze: l'imponente avanzamento delle nuove tecnologie comporterà un considerevole incremento delle competenze e dei professionisti qualificati all'interno del settore. Con l'obiettivo di coltivare le abilità necessarie per guidare la transizione ecologica, la Commissione pianificherà l'istituzione di accademie industriali a zero emissioni nette, destinate a favorire l'implementazione di programmi finalizzati all'arricchimento delle competenze e alla riconversione professionale nelle industrie di rilevanza strategica.
  4. Commercio aperto per catene di approvvigionamento resilienti: il quarto elemento portante si concentra sulla collaborazione globale e sul contributo del commercio al progresso verso una transizione ecologica, rispettando i principi di equità concorrenziale e di scambi aperti, basati sugli impegni presi con i partner dell'Unione Europea e sulle attività dell'Organizzazione Mondiale del Commercio. A tale scopo, la Commissione proseguirà nell'espansione della rete di accordi di libero scambio dell'UE e in altre forme di cooperazione con i partner, al fine di agevolare la transizione verso l'ecocompatibilità e tutelare il mercato unico da pratiche commerciali scorrette.

Sebbene il Green Deal Industrial Plan rappresenti un passo decisivo verso una rivoluzione ecologica dell’industria europea, permangono diverse sfide.

La transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio richiede ingenti investimenti pubblici e privati, un’accelerazione nella ricerca e nello sviluppo, nonché una profonda trasformazione dei modelli produttivi tradizionali.

Tuttavia, le opportunità superano i rischi, se gestite con visione strategica. L’innovazione tecnologica, la decarbonizzazione e il rafforzamento delle filiere europee possono generare nuove economie, competenze e posti di lavoro, rilanciando la leadership industriale dell’Europa in chiave sostenibile.

Per chiudere, il successo del Green Deal Industrial Plan dipenderà dalla capacità collettiva di attuarlo con coerenza e soprattuto rapidità, traducendo le intenzioni politiche in risultati concreti.

 

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