L’economia circolare costituisce un nuovo modello economico emergente che mira al superamento dei modelli produttivi incentrati su una visione lineare.
Abbracciare questo nuovo paradigma significa puntare a una riduzione degli sprechi e a un radicale ripensamento nella produzione dei prodotti e del loro successivo utilizzo e smaltimento.
Lo sviluppo di un’economia circolare implica azioni di recupero, riciclo, interventi di eco-design e ottimizzazione delle risorse. Operare in quest’ottica aiuterà a mantenere e migliorare la competitività industriale. Quali sono i vantaggi dell’economia circolare? Come applicare un modello di questo tipo? In questo articolo approfondiremo:
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I principi dell’economia circolare si basano su 5 R: riduzione, riparazione, ristrutturazione, riciclaggio e rivendita. Il passaggio a un modello circolare è una sfida ambiziosa per tutti i settori: adottare misure di eco-design, riutilizzo dei materiali e prevenzione dei rifiuti, cercando di mantenere in uso i prodotti più a lungo, permetterebbe alle imprese di ridurre le emissioni totali annue di CO2 e risparmiare. Oggi, infatti, si stima che la produzione industriale basata sulla logica lineare sia responsabile di ben il 45% delle emissioni di gas serra.
Pertanto, in un’ottica di salvaguardia dell’ambiente, allungare la vita utile di macchinari e impianti, ridurre i rifiuti e limitare le inefficienze energetiche può contribuire a raggiungere gli obiettivi climatici globali.
Oltre a una riduzione della pressione sull’ambiente, tra i vantaggi che si possono riscontrare nell’adozione di un modello di economia circolare nell’industria ritroviamo: una produzione cost-saving, una maggior innovazione e una crescita economica.
Nel mondo dell’impiantistica oleodinamica, un esempio di modello di economia circolare è rappresentato da un controllo scrupoloso dello stato del fluido idraulico dei macchinari. Un’accurata attività di manutenzione attraverso sensori intelligenti permette di evitare problematiche di malfunzionamento e inefficienza dell’impianto. In quest’ottica il fluido idraulico, accuratamente trattato, contribuisce all'allungamento della vita utile di sistemi e delle macchine.
Un passo avanti nella transizione del settore dell’energia eolica verso l’economia circolare, in modo sostenibile, è stato fatto dal consorzio Zero waste Blade ReseArch (ZEBRA) attraverso la produzione del primo prototipo di pala eolica 100% riciclabile.
Nato a settembre 2020, da una partnership tra diverse aziende industriali (tra cui Arkema, CANOE, Engie, LM Wind Power, Owens Corning e SUEZ) guidate dal centro di ricerca francese IRT Jules Verne, il progetto ZEBRA ha portato alla costruzione della pala in termoplastica più grande del mondo.
L’iniziativa è stata lanciata con lo scopo di dimostrare su vasta scala la rilevanza tecnica, economica e ambientale delle pale eoliche dotate di un eco-design che possa facilitare il riciclaggio. Con questo ambizioso progetto la circolarità delle risorse è stata portata a un livello superiore: a fine vita, infatti, il materiale composito termoplastico può essere utilizzato in altri settori come materiali compositi, oppure, può essere depolimerizzato e la resina riutilizzata nella produzione eolica.
LM Wind Power condurrà i test di durata strutturale per verificare le proprietà e le prestazioni della nuova pala. I prossimi obiettivi riguardano il riciclaggio degli scarti di produzione, lo smantellamento e il riciclaggio della lama stessa.
In conclusione, oggi più che mai, per gestire in modo efficiente le risorse del nostro pianeta, è richiesto a qualsiasi settore di adottare attività e processi di produzione e di consumo che rientrino in un circuito di economia circolare e siano sostenibili.
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In collaborazione con Digital Dictionary
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