Tra i diversi Paesi europei, l’Italia è una delle nazioni più virtuose dal punto di vista del riciclo delle materie. Nel nostro Paese il sistema dell’economia circolare ha iniziato a muoversi in anticipo anche per compensare una carenza di materie prime attraverso la generazione di materie prime seconde. A partire dal decreto Ronchi, si è sviluppato un vero e proprio sistema industriale del recupero e del riciclo, che ha fatto sì che gli obiettivi diventassero nazionali. Questi stessi obiettivi sono stati poi affidati al CONAI, che oggi detiene il ruolo fondamentale di offrire un sostegno sulle tematiche del riciclo ai diversi comuni italiani.
È proprio il Consorzio Nazionale Imballaggi (CONAI), in occasione della giornata internazionale del riciclo, che si è celebrata lo scorso 18 aprile, a condividere la stima del riciclo degli imballaggi prevista in Italia per il 2023. L’anno in corso dovrebbe vedere avviato a riciclo oltre il 77% degli imballaggi in acciaio, il 67% degli imballaggi in alluminio, più dell'85% degli imballaggi in carta e cartone, circa il 63% degli imballaggi in legno, quasi il 59% degli imballaggi in plastica e bioplastica, e l’80% degli imballaggi in vetro. Tutte percentuali in crescita rispetto agli anni precedenti. Nel complesso ciclo del recupero delle materie prime detengono un ruolo essenziale i macchinari da riciclo: strumenti tecnologici improntati alla riduzione dei rifiuti a partire dal riciclo degli stessi.
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Indice:
I macchinari da riciclo sono strumenti complessi che consentono di separare e trattare i materiali di scarto per ottenere materie prime di nuova generazione, riutilizzabili in diversi processi produttivi. Esistono tipologie differenti di macchinari da riciclo, a seconda dei materiali che si intende trattare: frantoi, granulatori, trituratori, separatori magnetici e così via.
I macchinari da riciclo possono essere divisi in due categorie principali: quelli meccanici e quelli chimici. I macchinari da riciclo meccanici lavorano principalmente per separazione meccanica dei materiali. Ad esempio, le macchine per il riciclo della plastica utilizzano lame rotanti e setacci per separare i diversi tipi di plastica in base alla loro densità e composizione chimica.
I macchinari da riciclo chimici, invece, lavorano per decomposizione chimica dei materiali, che vengono scomposti in molecole elementari per essere riutilizzati in nuovi processi produttivi. L'utilizzo di macchinari da riciclo è importante per ridurre il volume dei rifiuti e per promuovere l'economia circolare, che prevede la rigenerazione dei materiali di scarto in nuove risorse.
In generale, i macchinari da riciclo possono beneficiare dell'uso di sistemi oleodinamici per controllare e alimentare il processo di riciclaggio. Ad esempio, una macchina per il riciclaggio dei metalli potrebbe utilizzare un sistema oleodinamico per alimentare la frantumazione dei materiali di scarto e il separatore magnetico per separare i metalli dalle altre componenti. Inoltre, i sistemi oleodinamici possono essere utilizzati per controllare la velocità e la forza dei macchinari da riciclo, migliorando la precisione e l'efficienza del processo.
Il processo di riciclo della plastica è nato principalmente per motivi ambientali, non a seguito di una mancanza di risorse, come accaduto invece nel caso dell’alluminio.
Le macchine per il riciclo della plastica funzionano attraverso una serie di processi che consentono di trasformare i rifiuti di plastica in nuovi prodotti. Ci sono diverse fasi nel processo di riciclo della plastica, che variano a seconda della macchina utilizzata e del tipo di plastica che si sta riciclando. Di seguito una panoramica generale dei processi:
La carta è un materiale che viene riciclato da secoli proprio per la sua natura completamente riciclabile. Oggi le macchine per il riciclo della carta funzionano attraverso una serie di processi che separano le fibre di carta dai materiali contaminanti e le trasformano in pasta di cellulosa, che può essere utilizzata per produrre nuova carta.
Il processo di riciclaggio della carta inizia con la raccolta di carta usata, che viene trasportata in una cartiera per essere smistata e separata in base alla qualità e al tipo di carta. Successivamente, la carta viene macerata e mescolata con acqua per formare una pasta di cellulosa. La pasta di cellulosa viene poi sottoposta a diversi processi per eliminare le impurità e i contaminanti, come ad esempio l'inchiostro e le vernici. Uno dei processi più importanti è il processo di sbiancamento, che rimuove le impurità e conferisce alla pasta di cellulosa una colorazione bianca uniforme. Dopo la pulizia, la pasta di cellulosa viene miscelata con additivi come l'amido e la colla per migliorarne la qualità e la resistenza. La pasta di cellulosa viene quindi formata in fogli di carta tramite processi di pressatura e essiccazione, pronti per essere utilizzati nella produzione di nuovi prodotti di carta.
In sintesi, le macchine per il riciclo della carta funzionano attraverso un processo di raccolta, macinazione, pulizia, miscelazione e formazione della pasta di cellulosa, che viene trasformata in nuovi prodotti di carta.
In conclusione, i macchinari da riciclo sono importanti perché riducono i rifiuti, conservano le risorse naturali e riducono l'inquinamento. Tuttavia, è importante tenere presente che il riciclo non è l'unica soluzione per affrontare la crisi ambientale. La riduzione alla fonte, ovvero la produzione di meno rifiuti, rimane l'obiettivo principale da perseguire.
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In collaborazione con Digital Dictionary
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