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Piano Transizione 4.0: tutto quello da sapere per il 2021

05/05/2021 da Redazione, pubblicato in Digitalizzazione

Piano Transizione 4.0: tutto quello da sapere per il 2021

Posted by Redazione on 05/05/2021

Il MISE, Ministero dello Sviluppo Economico, ha emanato i nuovi provvedimenti in materia di innovazione tecnologica e trasformazione digitale con il nuovo Piano Transizione 4.0 che ha validità per il triennio dal 2021 al 2023

Il Piano Industria 4.0, come nell'edizione 2017, ha l'obiettivo di introdurre una serie di misure volte a finanziare l'adozione, da parte delle imprese italiane, di beni materiali e immateriali che consentono la trasformazione digitale.

 

Industria 4.0

 

 

In questo articolo approfondiamo le disposizioni previste dal Piano Nazionale Transizione 4.0 a supporto della digitalizzazione delle imprese e del rilancio del settore industriale.

Piano Nazionale Transizione 4.0: la manovra 2021

Il Piano Nazionale Transizione 4.0, supportato dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza Next Generation EU, mette in campo per il 2021 e 2022 circa 24 miliardi (23,8 miliardi di euro). Come si legge sul sito del MISE, il nuovo Piano Nazionale Transizione 4.0 ha come obiettivi quelli di stimolare gli investimenti privati e dare stabilità e certezze alla imprese. Le novità principali del piano sono così riassumibili:

  • i nuovi crediti d’imposta sono previsti per 2 anni;

  • la decorrenza della misura è anticipata al 16 novembre 2020;

  • è confermata la possibilità, per i contratti di acquisto dei beni strumentali definiti
    entro il 31/12/2022, di beneficiare del credito con il solo versamento di un acconto pari ad almeno il 20% dell’importo e consegna dei beni nei 6 mesi successivi
    (quindi, entro giugno 2023).

Il nuovo Piano Transizione 4.0 è un'unica misura, con aliquote differenti a seconda delle categorie di beni: parliamo infatti di "nuovo credito di imposta" che va a sostituire tutte le misure disponibili fino al 2020 tra cui appunto iperammortamento e superammortamento.

Piano_Nazionale_Transizione_4.0

Il credito di imposta prevede la copertura per gli investimenti delle imprese in:

  • beni materiali e immateriali non 4.0;
  • beni materiali e immateriali 4.0;
  • ricerca e sviluppo; 
  • innovazione tecnologica;
  • innovazione green e digitale;
  • design e ideazione estetica;
  • formazione 4.0.

A differenza delle precedenti disposizioni, si amplia infatti il bacino di attività per cui sono previsti gli investimenti, rientrano nelle agevolazioni i software e gli applicativi ad esempio gestionali (in passato esclusi), ma anche crediti per le attività di formazione e quindi volte all'acquisizione delle competenze necessarie per effettuare la transizione 4.0.


Credito d'imposta 2021: le aliquote

Il credito d'imposta 2021 prevede nuove aliquote e massimali, differenti a secondo delle differenti tipologie di beni o attività. A seguire un dettaglio.

  • Credito d’imposta per beni strumentali materiali e immateriali non 4.0: sale dal 6% al 10%, nel limite massimo di costi ammissibili pari a 2 milioni di euro per i beni materiali e un milione per i beni immateriali. Per i beni funzionali allo smart working, invece, l'aliquota aumenta fino al 15%.
  • Beni materiali 4.0: per le spese inferiori a 2,5 milioni di Euro, l'aliquota sarà al 50% nel 2021 e al 40% nel 2022. Se invece le spese sono superiori a 2,5 milioni di Euro e inferiori a 10 mln l'aliquota sarà al 30% nel 2021 e al 20% nel 2022. Nel caso ancora di spese superiori a 10 milioni di Euro e fino a 20 milioni l'aliquota sarà al 10% sia nel 2021 e nel 2022. 
  • Beni immateriali 4.0: è previsto un incremento dell'aliquota dal 15% al 20% con un massimale da 700 mila Euro a 1 milione di Euro.
  • Ricerca e sviluppo, l'aliquota passa da 12% al 20% con un massimale del beneficio spettante da 3 a 4 milioni;
  • Innovazione tecnologica e design: l'aliquota sale dal 6% al 10% (fino al 15% per progetti di innovazione tecnologica legati alla transizione ecologica o innovazione digitale 4.0), con massimale da 1,5 a 2 milioni.
  • Formazione: il credito d'imposta è esteso nel 2021 e 2022  alle spese sostenute per la formazione dei dipendenti e degli imprenditori;

Il credito d'imposta 2021: modalità d'utilizzo e durata

Le misure avranno durata fino al 2022, con la possibilità di estendere ulteriormente le misure di altri 6 mesi, fino a giugno 2023.

Il credito è utilizzabile, esclusivamente in compensazione, a decorrere dal periodo d’imposta successivo a quello di sostenimento delle spese ammissibili, presentando il modello F24 attraverso i servizi telematici messi a disposizione dall’Agenzia delle Entrate.

 

In conclusione, per le imprese del settore industriale, ancora alle prese con la digitalizzazione dei sistemi, il credito d'imposta per beni materiali e immateriali 4.0 rappresenta un ulteriore supporto all'implementazione ed adozione di sistemi intelligenti e smart, in grado di connettere macchinari ed impianti tramite cloud e opportuni sensori.  A tal proposito suggeriamo la lettura dell'articolo "Meccatronica, oleodinamica e automazione industriale: scopri il futuro" per mettere a fuoco tutte le possibilità offerte dell'adozione delle nuove tecnologie per l'ottimizzazione degli asset aziendali.

 

Vuoi saperne di più sulle tecnologie 4.0 in azione su progetti concreti? Clicca sul bottone qui sotto e leggi il caso DiOMera Andritz!

 

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