Nel corso degli ultimi anni si discute con sempre maggiore insistenza del cuneo salino, ma di che cosa si tratta?
Il cuneo salino è un fenomeno idrogeologico che si verifica nelle zone costiere, dove l'acqua salata del mare si infiltra nel sottosuolo, incuneandosi al di sotto dell'acqua dolce presente nelle falde acquifere sotterranee. Vediamolo nel dettaglio, nello specifico parliamo di:
Clicca qui sotto per iscriverti alla nostra newsletter e rimanere aggiornato sulle tematiche di sostenibilità in ambito industriale e non solo!
Nei punti in cui acqua salina e dolce si incontrano, in prossimità delle coste, l'acqua marina si "incunea" sotto quella dolce. Ciò è dovuto alla presenza di sali minerali nell'acqua salata, che ne aumentano la densità rispetto a quella dolce. Di conseguenza, l'acqua salata sotterranea assume un profilo a forma di cuneo.
Benché sia un fenomeno naturale che si verifica da sempre, diventa problematico quando il cuneo salino progredisce verso l'entroterra.
L’avanzamento dell’acqua salata può essere causato da vari fattori, sia naturali sia antropogenici.
L'avanzamento del cuneo salino verso l’entroterra rende l'acqua sotterranea non idonea all'uso agricolo e mette a rischio la sopravvivenza degli ecosistemi.
La vegetazione, che dipende dall'acqua dolce, può scomparire, portando al rischio di desertificazione di intere aree.
Un fenomeno che ha ripercussioni significative anche sull'agricoltura: la scarsità di acqua dolce per l'irrigazione, unita alla salinizzazione del suolo, può rendere il terreno incoltivabile per anni. In casi estremi, il cuneo salino può estendersi fino agli acquedotti, compromettendo l'approvvigionamento idrico delle città.
L'Italia, una penisola con oltre 8.000 chilometri di costa, è particolarmente esposta al rischio di intrusione salina, aggravato dalla siccità e dall'eccessivo sfruttamento delle risorse idriche sotterranee per fini agricoli.
Un confronto tra i dati del periodo 2001-2019 e quelli del periodo 1971-2000 mostra una diminuzione del 15% nella portata del Tevere e di oltre l'11% per il Po. La grave crisi di siccità ha causato un calo significativo nel livello d'acqua del Po, il maggior fiume italiano che irriga vasti terreni agricoli.
Questa riduzione marcata delle portate, insieme a un abbassamento progressivo del letto del fiume, favorisce la penetrazione dell'acqua salata del mare, che recentemente (2022) è avanzata di circa 30 km, portando a un raddoppio dei livelli di salinità rispetto agli anni precedenti, con conseguenti danni all’agricoltura.
Concludendo, le proiezioni indicano un potenziale aggravamento del problema del cuneo salino, spinto dal cambiamento climatico che intensifica siccità e mareggiate. L'innalzamento previsto del livello del mare potrebbe ulteriormente accelerare l'intrusione salina, rendendo difficili previsioni precise a causa della varietà di fattori coinvolti. Si stanno esplorando diverse strategie per mitigare questo fenomeno.
Tra le soluzioni proposte, vi è la necessità di ridurre l'estrazione di acqua dolce dal sottosuolo, ottimizzando l'uso dell'acqua nell'irrigazione agricola e promuovendo la raccolta di acqua piovana attraverso la creazione di nuovi invasi.
La desalinizzazione dell'acqua marina rappresenta un'opzione sempre più indispensabile per l'utilizzo in agricoltura o in ambito urbano, anche grazie alle nuove tecnologie da poco introdotte.
Vuoi avere maggiori informazioni su queste tematiche? Scarica gratuitamente il documento di approfondimento!
Che cos'è Modofluido?
Modofluido nasce come spazio in cui raccontare l’oleodinamica e il trattamento dei fluidi in modo semplice e scorrevole. La nostra missione è guidare il lettore alla scoperta delle principali innovazioni di questo settore in continuo mutamento e costante evoluzione.
HYDAC S.p.A.
I-20864 AGRATE BRIANZA (MB) - VIA ARCHIMEDE, 76
Partita IVA 00893040154
TEL. +39 039 642211
FAX +39 039 6899682
In collaborazione con Digital Dictionary
In collaborazione con Digital Dictionary