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Agrivoltaico: la convivenza tra agricoltura e fotovoltaico


Agrivoltaico: la convivenza tra agricoltura e fotovoltaico

Posted by Redazione on 27/02/2024

In Italia, la corsa verso lo sviluppo delle fonti rinnovabili è impellente per raggiungere gli ambiziosi obiettivi di decarbonizzazione. Questi obiettivi sono definiti nel PNIEC (Piano Nazionale Integrato Energia e Clima) e nel piano REPowerEU, che mira all’istallazione di 85 GW di nuova capacità rinnovabile entro il 2030. Per raggiungere questo numero si stima un'occupazione potenziale del suolo pari a circa lo 0,3% dell’intero territorio italiano e di circa lo 0,6% se rapportato al solo terreno agricolo, garantendo un consumo di suolo che non genera criticità. È da queste premesse che si snoda lo sviluppo dell'agrivoltaico: un sistema che si basa sulla convivenza tra fotovoltaico e produzione agricola e che si sta consolidando sempre più nel settore.

Questo articolo è un approfondimento dedicato all'agrivoltaico per l'agricoltura del futuro: capiremo cos'è, quali sono i benefici per le aziende agricole e quali sono gli ultimi sviluppi normativi che ne influenzano l'adozione.

 

Indice: 

 

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Agrivoltaico: che cos'è?

Con il termine agrivoltaico si indica un approccio innovativo che prevede l'integrazione delle colture agricole con i pannelli fotovoltaici. Questa soluzione implica l'installazione dei pannelli a un'altezza ben definita, che consente il passaggio delle macchine agricole sottostanti, garantendo così la continuità delle attività di coltivazione. Secondo l’articolo 2 del Decreto Legislativo 199/2021 sulla promozione delle fonti rinnovabili, viene definito Impianto agrivoltaico (o agrovoltaico, o agro-fotovoltaico) un “impianto fotovoltaico che adotta soluzioni volte a preservare la continuità delle attività di coltivazione agricola e pastorale sul sito di installazione”.

Un impianto agrivoltaico rappresenta una tecnologia complessa in quanto combina aspetti energetici e agroeconomici, offrendo un sistema versatile che consente alle aziende agricole di generare energia pulita mentre continuano le attività di coltivazione dei terreni. Questo modello sottolinea l'importanza della sostenibilità ambientale e dell'ottimizzazione delle risorse, offrendo un esempio tangibile di come l'innovazione possa promuovere la coesistenza tra produzione agricola e produzione energetica rinnovabile. L'approccio agrivoltaico è innovativo perché consente la produzione di energia solare in modo eco-sostenibile, affrontando tre esigenze cruciali del vivere umano: il bisogno di energia, l’utilizzo del territorio e delle sue risorse, le produzioni agricole

Agrivoltaico: i benefici attesi

Come approfondito, l'agrivoltaico combina la generazione di energia solare con l'agricoltura tradizionale su un terreno agricolo comune. L'installazione dei pannelli fotovoltaici sul suolo agricolo crea diversi benefici per le aziende agricole, riassumibili come segue:

  • Contributo all'innovazione aziendale: l'integrazione dell'agrivoltaico emerge come un fattore determinante nel favorire una produzione di alta qualità del prodotto, nella tutela della biodiversità degli ecosistemi e nel miglioramento ecologico del paesaggio agrario attraverso l'adozione dell’agricoltura di precisione o della conversione al biologico.
  • Minori rischi rispetto all'agricoltura tradizionale: nell'agricoltura tradizionale, la qualità e la resa del raccolto sono strettamente legate alle condizioni meteorologiche, che devono includere una quantità adeguata di luce solare, piogge moderate e una certa resistenza alle intemperie. Il sistema agrivoltaico offre una soluzione a parte di questi problemi climatici. I pannelli solari, ad esempio, offrono un ombreggiamento del suolo sottostante, consentendo un risparmio sull'acqua di irrigazione fino al 20% e, al tempo stesso, proteggendo le colture da picchi di calore. Inoltre, i pannelli forniscono una barriera contro la grandine, eliminando la necessità di istallazione di reti o altre coperture come nell'agricoltura tradizionale.
  • Maggior efficienza dei pannelli solari: secondo un esperimento condotto presso l'Università dell'Arizona, le colture gestite tramite sistema agrivoltaico hanno un effetto di raffreddamento sui pannelli solari, incrementando così la produzione di maggiore energia e migliorando l'efficienza complessiva del sistema.
  • Migliore produttività rispetto all'agricoltura tradizionale: dagli studi condotti dal For Solar Energy Systems del Fraunhofer Institute emerge che i sistemi agrivoltaici incrementano la produttività del terreno fino al 60%. Nello schema a seguire vengono illustrati due scenari: nel primo, la produzione fotovoltaica e l'attività agricola avvengono su terreni separati; nel secondo, invece, l'installazione fotovoltaica è condivisa con la piantagione di colture, portando a un aumento della produttività del 60%.
Agrivoltaico benefici

Le agevolazioni per l'agrivoltaico

 

La PAC (Politica Agricola Comune), entrata in vigore il 1 gennaio 2023, pone una forte enfasi sull'incentivazione dell'utilizzo e della produzione di energia da fonti rinnovabili. In linea con gli obiettivi delineati dalla PAC, l'attuazione di soluzioni agrovoltaiche può favorire lo sviluppo rurale, agevolando al contempo la diffusione di fonti energetiche rinnovabili. Tra gli obiettivi principali, vi sono:

  • promuovere la creazione di aziende agricole ad impatto zero;
  • contribuire alla decarbonizzazione dell'UE attraverso il settore agricolo;
  • creare comunità agro-energetiche per distribuire benefici economici a cittadini e imprese agro-energetiche del territorio.

La Commissione Europea ha istituito il pannello di valutazione PAC 2023-2027 per adempiere agli impegni di trasparenza e monitoraggio. La legislazione include 44 indicatori di risultato, ciascuno collegato a obiettivi specifici. Tali obiettivi sono adattati alle esigenze e alle misure previste a livello nazionale, senza necessariamente richiedere l'inclusione di tutti e 44 gli obiettivi in ciascun piano strategico.

Agrivoltaico: tutte le novità in arrivo nel 2024

Il 14 febbraio 2024 è entrato in vigore il decreto sull'agrivoltaico innovativo del Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE), che stabilisce criteri e procedure per promuovere la creazione, entro il 30 giugno 2026, di sistemi agrivoltaici sperimentali. Questi sistemi devono essere in linea con le misure di supporto agli investimenti previste dal PNRR, che prevede una capacità totale di almeno 1,04 GW e una produzione indicativa di almeno 1.300 gigawattora all'anno. Le risorse finanziate ammontano a oltre 1 miliardo di euro e i sistemi agrivoltaici che rispettano i requisiti stabiliti nel decreto beneficiano di un incentivo composto da un contributo in conto capitale fino al 40% dei costi ammissibili, e una tariffa incentivante applicata alla produzione di energia elettrica immessa in rete.

Il Gestore Servizi Energetici (GSE) gestisce integralmente il programma e l'accesso al sistema di incentivazione ed entro febbraio dovrebbe approvare le regole operative e i tempi per il riconoscimento degli incentivi.

Nell'allegato 1 del decreto vengono definite le modalità di erogazione delle tariffe. Nella prima tabella vengono presentate le tariffe di riferimento e i costi massimi ammissibili; nella seconda tabella viene fornita una correzione delle tariffe che tiene conto dei livelli di insolazione.

Potenza Tariffa €/MWh Costo massimo €/kW
1<P≤300 93 1.700
P>300 85 1500

Tabella 1: tariffe di riferimento e costi massimi ammissibili (Fonte: Decreto agrivoltaico)

Zona geografica Fattore di correzione
Regioni del Centro (Lazio, Marche, Toscana, Umbria, Abruzzo) + 4 €/MWh
Regioni del Nord (Emilia-Romagna, FriuliVenezia Giulia, Liguria, Lombardia, Piemonte, Trentino-Alto Adige, Valle d'Aosta, Veneto) + 10 €/MWh

Tabella 2: Correzioni delle tariffe (Fonte: Decreto agrivoltaico)

 

Nell'allegato 2 sono specificate le caratteristiche progettuali e costruttive dei sistemi agrivoltaici avanzati per l'accesso agli incentivi. Nello specifico:

  • la superficie minima destinata all'attività agricola deve costituire almeno il 70% della superficie totale del sistema agrivoltaico (Stot). Quindi, Sagricola ≥ 0,7 * Stot
  • l'altezza minima dei moduli del sistema agrivoltaico avanzato rispetto al suolo deve permettere lo svolgimento delle attività agricole (o zootecniche) anche sotto i pannelli fotovoltaici. I valori minimi di riferimento sono i seguenti:
    • 1,3 metri nel caso di attività zootecnica (per consentire il passaggio degli animali) e impianti agrivoltaici con pannelli installati in posizione verticale fissa;
    • 2,1 metri nel caso di attività colturale (per consentire l'utilizzo di macchinari agricoli).
  • la produzione elettrica dell'impianto agrivoltaico avanzato (FVagri) non deve essere inferiore al 60% della producibilità elettrica di un impianto fotovoltaico standard di riferimento (FVstandard). Quindi, FVagri ≥ 0,6 * FVstandard 

Per accedere al meccanismo di incentivi, sarà possibile iscriversi a registri specifici, i quali sono riservati a impianti fino a 1 MW realizzati da imprenditori agricoli, per un contingente totale di 300 MW, oppure tramite la partecipazione a procedure competitive, riservate a impianti di qualsiasi potenza, realizzati da imprenditori agricoli o associazioni temporanee che includono almeno un imprenditore agricolo, per un contingente totale di 740 MW. Le fasi successive prevedono la pubblicazione di un decreto contenente le regole operative per accedere agli incentivi, le quali saranno approvate sulla base delle proposte del GSE, a cui seguirà l'emissione del primo avviso pubblico comprensivo di calendario per permettere la partecipazione alle procedure competitive.

 

In conclusione, l'agrivoltaico ben sottolinea il nesso tra agricoltura e transizione energetica, portando con sé una serie di benefici positivi. L'Unione Europea, sostenendo e promuovendo attivamente questa forma di agricoltura, può assumere un ruolo di leader nella ricerca e nello sviluppo di soluzioni avanzate che guidano il pianeta verso la produzione di energia pulita e pratiche agricole sempre più sostenibili.

 

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