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Agrivoltaico: gli ultimi aggiornamenti


Agrivoltaico: gli ultimi aggiornamenti

Posted by Redazione on 04/11/2022
Agrivoltaico, agrovoltaico o agri-fotovoltaico sono tutti termini di recente introduzione che indicano l’unione dell’agricoltura con la produzione di energia solare in un approccio sinergico volto alla sostenibilità ambientale. Secondo una ricerca condotta da Enel Green power, nel settore agricolo, la convivenza tra fotovoltaico e coltivazioni potrebbe aumentare la resa delle colture di circa il 60% oltre ad offrire molteplici benefici per la biodiversità. Il tema della produzione di energia in maniera efficiente e sostenibile da affiancare alla produzione agricola risulta sempre più di interesse non solo per i vantaggi che potrebbe offrire, ma anche per i recenti sviluppi in ambito normativo.

Quali sono le caratteristiche di un impianto agrivoltaico? Quali sono le novità in questo ambito? In questo articolo facciamo luce sulle ultime novità in materia di agrivoltaico.

Nello specifico parliamo di: 

 

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Transizione energerica


Agrivoltaico e agrisolare: qual è la differenza?.

Spesso si tende a confondere i termini agrivoltaico e agrisolare associandoli entrambi all’installazione di impianti fotovoltaici in ambito agricolo. Benché non del tutto inesatta l’accezione è approssimativa. Grazie al Decreto Legge 77/2021 - Semplificazioni bis si è potuta fare più chiarezza su cosa venisse definito come agrivoltaico: "Sono definiti impianti agrivoltaici quelli che adottano soluzioni integrative ed innovative, con il montaggio di moduli elevati da terra, anche prevedendo la rotazione dei moduli stessi, comunque in modo da non compromettere la continuità delle attività di coltivazione agricola e pastorale anche consentendo l'applicazione di strumenti di agricoltura digitale e di precisione".

Sostanzialmente si tratta di pannelli solari attentamente studiati, dimensionati e calibrati affinché si integrino all’interno di coltivazioni agricole. I pannelli possono essere posti come elementi individuali o in serie, con sistemazione “mobile” a inseguimento solare, sopra a vigneti, frutteti e altre coltivazioni, consentendo le lavorazioni agricole. A differenza di un semplice impianto fotovoltaico a terra, l’agrivoltaico non consuma terreno, viene posto a particolari altezze e secondo specifiche geometrie che permettono di sfruttare il terreno sottostante per la produzione agricola portando a mutui vantaggi. Un’attenta predisposizione dei pannelli è in grado di proteggere le colture da eventi estremi quali alte temperature e scarsità di acqua salvaguardando la biodiversità. Per contro, con il termine agrisolare si fa riferimento all’installazione di pannelli solari montati direttamente su strutture preesistenti quali capannoni agricoli. Il Decreto Agrisolare del 25 marzo 2022, n. 140119 e s.m.i., infatti, ha previsto “la selezione e il finanziamento in conto capitale di interventi per la realizzazione di impianti fotovoltaici da installare su edifici a uso produttivo nei settori agricolo, zootecnico e agroindustriale”.

Agrivoltaico e agrisolare

Agrivoltaico: gli aggiornamenti in ambito normativo

Quali sono le caratteristiche e i requisiti che un impianto deve possedere per essere definito agrivoltaico? La risposta viene fornita nelle Linee Guida in materia di Impianti Agrivoltaici diffuse dal Ministero della transizione ecologica (MiTE). Il Documento fornisce agli operatori del settore un quadro generale sulla produttività agricola e sulla produzione di energia da fotovoltaico in agricoltura, andando a definire anche gli impianti agrivoltaici più avanzati che possono accedere agli incentivi del PNRR. Nello specifico, riporta le caratteristiche e i requisiti dei sistemi agrivoltaici e del sistema di monitoraggio (Parte 2), ulteriori requisiti e le caratteristiche premiali dei sistemi agrivoltaici (Parte 3) e, infine, un'analisi dei costi di investimento degli impianti (Parte 4).  

Per coloro interessati ad investire nell'agrivoltaico sono previste specifiche agevolazioni. All'interno della Componente 2 della Missione 2, "Rivoluzione verde e transizione ecologica" del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) sono previsti 1,1 i miliardi di euro per aiutare lo sviluppo dell’agrivoltaico ed, entro il 31 dicembre 2022, verrà rilasciato il primo bando, con apertura di sessanta giorni, per l’assegnazione delle risorse da parte del Ministero per la transizione ecologica. Si tratta di risorse destinate a finanziare a fondo perduto parte dei costi della realizzazione degli impianti agrovoltaici.

Sempre all'interno del PNRR si trova anche scritto che per la realizzazione dell'agrovoltaico è necessario il monitoraggio, che riguarda la rilevazione e raccolta di dati con la raccolta dati provenienti sia dalla produzione di energia, sia dalla produzione agricola. Grazie all'utilizzo di apposite tecnologie sarà possibile monitorare non solo la produttività delle colture, ma anche altri indicatori molto importanti quali il microclima, il risparmio idrico, il recupero della fertilità del suolo e la resilienza ai cambiamenti climatici.

L'obiettivo nazionale di produzione di energia elettrica attraverso agrivoltaico prevede l'installazione di una capacità produttiva da impianti agrovoltaici di 1,04 GW con una conseguente produzione di circa 1.300 GWh annui, che aiuterebbe nella riduzione delle emissioni di gas serra di circa 0,8 milioni di tonnellate di CO2.

 

In conclusione, l’agrivoltaico è un approccio innovativo in cui energia solare e pratiche agricole convivono e interagiscono perfettamente in modo virtuoso, permettendo di creare valore per il territorio e mitigare, allo stesso tempo, gli effetti dell'emergenza climatica. Il settore agrivoltaico è in espansione, per consentirne un pieno sviluppo però sarà necessario che vengano approvate norme adeguate che permettano una realizzazione chiara e corretta degli impianti in questione.

 

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