Chi lavora nel settore IT incontra spesso il termine Security by Design, e sicuramente sa che è usato frequentemente per richiamare l’attenzione sulla centralità della protezione nelle infrastrutture digitali.
Forse però non sa che c'è dell'altro, ossia che questa espressione descrive molto più di un’indicazione teorica, introduce infatti un cambiamento nel modo in cui si concepiscono processi e gestione della tecnologia.
Il Security by Design definisce sostanzialmente un metodo che orienta la progettazione verso soluzioni strutturate: una rivoluzione sia a livello di processi, sia a livello di gestione della Information Technology.
L’aumento degli attacchi informatici, registrato anche dall’ultimo rapporto Clusit 2025 pubblicato da Howden Italia, rende questo approccio un elemento indispensabile per chi progetta dai prodotti digitali ai macchinari.
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È indubbio che il Security by Design migliora la qualità dei sistemi digitali, questo grazie a una serie di principi che accompagnano ogni fase di sviluppo. Il metodo coinvolge management, progettisti, sviluppatori, responsabili IT, team di sicurezza e unità di risposta agli incidenti, e integra attività come valutazioni del rischio, definizione dell’architettura, implementazione coerente, testing e aggiornamenti periodici. Tale approccio prevede:
Questi elementi riducono i punti di ingresso, rafforzano la robustezza del sistema e facilitano il lavoro lungo il ciclo di vita. L’approccio DevSecOps (dove Dev sta per sviluppatori, Sec sta per responsabili dei test di sicurezza e Ops sta per chi si occupa della parte di operations), rende questo modello ancora più efficace, perché permette a sviluppatori e analisti di sicurezza di lavorare in modo coordinato già durante la costruzione delle componenti software.
L’IoT offre un esempio utile del valore di questo metodo. Le prime generazioni di dispositivi intelligenti, spesso progettate con poca attenzione alla sicurezza, hanno esposto credenziali deboli, accessi remoti non controllati e funzioni che facilitavano attacchi su larga scala.
Il Security by Design consente di evitare queste fragilità attraverso architetture robuste, gestione accurata degli aggiornamenti e controlli distribuiti. Anche il GDPR, con l’articolo 25 dedicato alla “protezione dei dati fin dalla progettazione”, rafforza l’importanza di questo metodo e richiede soluzioni capaci di proteggere i dati personali già nelle fasi concettuali.

Anche il Joint Research Centre della Commissione Europea descrive il Security by Design come un metodo che inserisce la protezione nei processi di analisi e progettazione fin dalle prime decisioni.
Il documento del JRC “Security by Design: protection of public spaces from terrorist attacks” illustra un modello che unisce proporzionalità, integrazione architetturale, collaborazione tra gli attori coinvolti e capacità di adattamento. La sicurezza dunque diventa parte della struttura del sistema, in armonia con le funzioni e con l’esperienza degli utenti.
La Commissione indica anche strumenti e riferimenti che rafforzano questa visione. Il Digital Europe Programme Work Plan 2025–2027 assegna grande valore ai prodotti concepiti con criteri di protezione integrata.

La digitalizzazione dei macchinari off-highway li sta trasformando in sistemi cyber-fisici basati su sensori intelligenti, telematica e funzioni IIoT. Questa struttura crea collegamenti costanti tra il veicolo, il cloud e le piattaforme di gestione, ampliando anche le superfici esposte ai rischi cyber.
Come già visto nel Rapporto Clusit 2025 di Howden Italia, c’è una crescita degli attacchi ai sistemi OT, spesso condotti tramite credenziali compromesse o accessi interni non controllati. Per i mezzi connessi questo può tradursi in variazioni delle logiche di controllo, interruzioni operative o manipolazioni delle funzioni critiche.
Il Security by Design offre una risposta efficace grazie a un modello che integra protezioni nella progettazione del mezzo. Valutazioni del rischio, architetture robuste, aggiornamenti autenticati e gestione accurata delle comunicazioni permettono di preservare continuità e qualità delle funzioni di controllo.
La convergenza tra sicurezza funzionale e sicurezza informatica diventa parte del progetto e sostiene l’affidabilità dei veicoli che operano in ambienti connessi e ad alta intensità digitale. Su questo fronte risultano utili anche analisi che riguardano la manutenzione predittiva, oggi influenzata da sensori, IIoT e connettività.

Per concludere, il Security by Design rappresenta un passaggio decisivo per chi progetta sistemi digitali e macchinari off-highway. La digitalizzazione dei mezzi mobili rende questa prospettiva ancora più rilevante. Sensori, telematica e IIoT richiedono veicoli capaci di gestire aggiornamenti, comunicazioni e funzioni critiche attraverso logiche progettate per adattarsi alla crescente esposizione ai rischi cyber.
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