L'osmosi inversa è una tecnologia chiave utilizzata per la desalinizzazione dell'acqua, che permette di trasformare l'acqua salata o salmastra in acqua potabile. Questa tecnologia è applicata in molte parti del mondo dove le risorse idriche dolci sono scarse, anche qui in Italia dove a volte nelle isole c’è scarsità di acqua potabile. Ma cos'è esattamente l'osmosi inversa e come funziona nel contesto della desalinizzazione? Eccolo spiegato.
In questo articolo:
L'osmosi inversa (RO, dall'inglese Reverse Osmosis) è un processo che utilizza una membrana semipermeabile per rimuovere ioni, molecole indesiderate e particelle contaminanti dall'acqua. Nel contesto della desalinizzazione, l'osmosi inversa separa il sale e altre impurità dall'acqua di mare o dall'acqua salmastra, rendendola adatta per il consumo umano, l'irrigazione agricola e altre applicazioni industriali.
Per comprendere l'osmosi inversa, è utile partire dal concetto di osmosi. L'osmosi è un processo naturale in cui il solvente (in questo caso, l'acqua) si muove attraverso una membrana semipermeabile da una soluzione a bassa concentrazione di soluti (come il sale) verso una soluzione ad alta concentrazione di soluti. Questo movimento continua fino a quando le concentrazioni sui due lati della membrana si equilibrano. L'osmosi inversa inverte questo processo naturale applicando una pressione superiore alla pressione osmotica sulla soluzione più concentrata. Questo fa sì che l'acqua passi attraverso la membrana semipermeabile dalla soluzione salina concentrata verso la soluzione meno concentrata, lasciando il sale e altre impurità dietro. La membrana semipermeabile permette il passaggio delle molecole d'acqua ma blocca la maggior parte dei soluti disciolti e le altre particelle.
Un impianto di osmosi inversa per la desalinizzazione dell'acqua è costituito da diverse componenti principali:
La pre-filtrazione è cruciale per proteggere le membrane del processo di osmosi inversa e garantirne l'efficienza. Quest’attività prevede l’uso di grandi filtri (anche chiamati setacci o sgrigliatori) che consentono la rimozione di grandi particelle contaminanti che potrebbero danneggiare la membrana. I filtri utilizzati nel pre trattamento possono essere filtri a sabbia, filtri a cartuccia o a carbone attivo.
In questa fase il processo di filtrazione è più spinto: la presenza di filtri in grado di rimuovere particelle fino a pochi micron di grandezza è fondamentale per assicurare una buona qualità dell’acqua da desalinizzare, senza compromettere le altre componenti di processo.
Per saperne di più leggi l'intervista all'esperto a questo link.
Le pompe ad alta pressione forniscono la pressione necessaria per spingere l'acqua attraverso la membrana di osmosi inversa. La pressione applicata deve essere superiore alla pressione osmotica naturale della soluzione, per consentire l'inversione del flusso osmotico.
Le membrane per l’osmosi inversa sono il cuore del sistema. Sono generalmente composte di materiali polimerici come il poliammide. Le membrane sono configurate in moduli, ad esempio moduli a spirale, che ottimizzano l'area di superficie e l'efficienza del processo di filtrazione.
Dopo che l'acqua è stata desalinizzata, può essere necessario un post trattamento per aggiungere minerali essenziali, regolare il pH e garantire che l'acqua sia sicura e adatta all'uso finale. Questo può includere la remineralizzazione e l'ulteriore filtrazione per rimuovere eventuali residui chimici.
Sebbene l'osmosi inversa offra numerosi vantaggi, presenta anche diverse sfide operative e tecnologiche: ecco le principali.
In conclusione, l’osmosi inversa rappresenta una soluzione efficace e versatile per la desalinizzazione dell'acqua, essenziale per affrontare la crescente domanda di risorse idriche in tutto il mondo e affrontare la siccità. Le sfide principali a cui è chiesta una risposta nel breve periodo sono legate al consumo energetico e alla gestione dei rifiuti.
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In collaborazione con Digital Dictionary
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