L’oleodinamica, ormai da anni, è entrata nel mondo delle barche a vela, uno dei principali motivi di questa scelta è legata alla maggior competitività che le barche acquisiscono nell'avere a bordo sistemi oleodinamici compatti, che, allo stesso tempo, consentono di alleggerire il carico di lavoro pesante del personale di bordo.
In occasione della prossima edizione di C’èManutenzioneXTe Gianni Cariboni, Fondatore Cariboni Srl e Massimo Sanelli, General manager di Hydac Spa, massimi esperti in abito oleodinamico, affronteranno la tematica della manutenzione e il trattamento del fluido idraulico in un settore molto particolare, quello delle barche a vela.
Nel dibattito del 23 Novembre, in diretta web alle ore 11.00, dal titolo "Barche a vela: oil & maintenance" verrà approfondita la tematica della manutenzione del fluido per le barche a vela, anche da competizione. Iscriviti qui!
Perché partecipare? Ecco qualche anteprima.
L'azienda Cariboni è stata fondata nel 1984 dal Sig. Giovanni Cariboni. I suoi anni di esperienza come velista gli hanno permesso di avvicinarsi facilmente al mondo delle barche a vela. Nel 1987 Cariboni è stata coinvolta nella sua prima produzione di componenti oleodinamici sulla barca Masaiomè, da anni Cariboni ha concentrato la sua ricerca e sviluppo nel sistema oleodinamico, migliorando ogni anno i suoi prodotti e la sua tecnologia. Oggi l'azienda è leader nell'ambito dei sistemi oleodinamici ed è considerata un'eccellenza italiana a livello globale. La tecnologia dell'azienda è, infatti, adottata da anni anche sulle barche da competizione come Luna Rossa e altre nell'ultima America's Cup.
HYDAC S.p.A è riconosciuta a livello mondiale come impresa leader in ambito oleodinamico ed elettroidraulico. L'azienda, che, per anni si è ispirata al motto "Global Presence. Local Expertise.", nel 2021 ha compiuto 50 anni di presenza in Italia proponendo e supportando impiantisti e costruttori con soluzioni semplici di ingegneria complessa. Ovunque gli azionamenti oleodinamici ed elettro-idraulici sono parte integrante del processo produttivo la società affianca i clienti nello sviluppo di nuove soluzione oleodinamiche e negli aspetti legati alla manutenzione del fluido idraulico.
In questo articolo parleremo di:
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Una delle maggiori attenzioni che suggerisce chi, quotidianamente, si occupa di oleodinamica è la manutenzione costante degli oggetti. Attuare le corrette pratiche di oil condition monitoring permette, infatti, di mantenere tutte le componenti in una condizionale ottimale garantendo così le massime prestazioni delle barche.
I sistemi oleodinamici necessitano di una manutenzione ferrea, nelle principali competizioni internazionali il monitoraggio continuo dello stato dell’olio è un fattore critico di successo e abilitante per conseguire risultati di rilievo. Ad esempio, la mancata manutenzione dell’olio idraulico nelle barche a vela comporta ingenti malfunzionamenti delle valvole; d'altro canto, la filtrazione quotidiana dell’olio permette di evitare che la valvola si inceppi a causa delle impurità del fluido. I sistemi oleodinamici vanno mantenuti puliti e bisogna conoscere molto bene lo stato di salute del fluido idraulico.
Il fluido idraulico nelle barche a vela può essere soggetto a degrado per tre fattori principali:
A proposito delle cause di contaminazione del fluido idraulico consigliamo la lettura dell'articolo "Fluido idraulico: guida ai contaminanti e ai danni correlati".
Nelle barche da competizione, più è leggero l’oggetto (la barca) più è performante e veloce, perché l’energia motrice del vento viene sfruttata al meglio. In questo ambiente, come anche nel settore della nautica in genere, la manutenzione è la vita del mezzo.
A tal proposito, per essere sempre più competitivi è oramai prassi consolidata nel settore, sfruttare al limite la componentistica, miniaturizzare e alleggerire i sistemi.
A fronte di sistemi, sempre più sofisticati, le principali precauzioni da prendere per preservare al meglio i sistemi oleodinamici a bordo riguardano la manutenzione del fluido, la contaminazione causata dalla presenza di acqua e quella da aria disciolta sono le due cause più comuni. La contaminazione da aria disciolta, può essere, infatti, dovuta all'utilizzo di serbatoi pressurizzati che portano del gas e questo contribuisce fortemente alla contaminazione del fluido. Un ulteriore contributo al monitoraggio del fluido deriva dalle soluzioni tecnologiche come i sistemi online, che consentono di valutare direttamente a bordo lo stato dell’olio e la sua evoluzione nel tempo.
La complessità dei sistemi a bordo delle barche a vela, necessita una vera e propria cultura della manutenzione: se è vero che il fluido idraulico è un prodotto che dura a lungo nel tempo, attuare correttamente un monitoraggio delle sue condizioni di salute significa, allora, contribuire a raggiungere la business continuity.
La prima fase è l’analisi del fluido idraulico, in questa fase occorre capire da dove deriva la contaminazione del fluido, e a seguire bisogna attuare la filtrazione dell'olio idraulico così da capirne la causa della contaminazione.
Tra i principali metodi di verifica che consentono di individuare le cause di contaminazione vi è l’analisi gravitazionale, attraverso una membrana è possibile vedere che tipo di materiale è presente all’interno dell’olio; ancora altre analisi permettono di calcolare sia la presenza di acqua disciolta sia quella di aria e quindi di eventuali emulsioni. Con un’analisi chimica si può infatti, risalire alle componenti che si stanno deteriorando e quindi avviare un intervento di manutenzione predittiva. Tutte queste analisi, consentono di individuare qual è la causa che può inficiare sulle prestazioni della barca.
Modofluido nasce come spazio in cui raccontare l’oleodinamica e il trattamento dei fluidi in modo semplice e scorrevole. La nostra missione è guidare il lettore alla scoperta delle principali innovazioni di questo settore in continuo mutamento e costante evoluzione.
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In collaborazione con Digital Dictionary
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