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Mercato dell'energia in Italia: le novità del 2025


Mercato dell'energia in Italia: le novità del 2025
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Mercato dell'energia in Italia: le novità del 2025

Posted by Redazione on 24/06/2025

L’Italia ha chiuso il 2024 con una straordinaria produzione del 41% del fabbisogno in termini di energia rinnovabile. Sebbene sia ancora troppo presto per disporre di statistiche definitive sul 2025 - che arriveranno, come di consueto, verso fine anno - possiamo già iniziare a osservare le prime tendenze e le novità del mercato dell’energia in Italia nel 2025.

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Andiamo dunque a vedere:

Il mercato dell’energia in Italia nel 2025

Partiamo subito con qualche dato che paragoneremo a quelli dell'anno scorso: a marzo 2025 le fonti rinnovabili hanno generato 9.989 GWh, coprendo il 45,5% della produzione elettrica netta in Italia. Se allarghiamo lo sguardo all’intero primo trimestre, il totale sale a 25,8 TWh. Questo significa una diminuzione dell’8,3% rispetto a marzo 2024.

A pesare è il contributo sottotono dell’idroelettrico: i numeri continuano a restare al di sotto dei livelli del 2024, con un calo netto che a marzo ha toccato il -33% rispetto allo stesso mese dello scorso anno.

Anche l’eolico non ha il vento in poppa: a febbraio, la produzione è quasi dimezzata rispetto al 2024. Ma la tecnologia eolica offshore galleggiante sta vivendo una notevole espansione, permettendo l'installazione di turbine in acque più profonde. Riportiamo ad esempio il progetto MedWind di Renexia, con il più grande parco eolico offshore galleggiante nel cuore del Mediterraneo.

Per chi vuole approfondire, qui abbiamo parlato di vantaggi e svantaggi dell'eolico offshore.

Tuttavia, questo mix di flessioni, unite a un calo anche del settore geotermoelettrico, ha inevitabilmente inciso sul bilancio mensile delle rinnovabili. 

A dare una spinta positiva ci ha pensato però il settore fotovoltaico, spinto dalla diminuzione dei costi di produzione e dagli incentivi governativi.
Le innovazioni includono pannelli solari più efficienti e soluzioni integrate come le facciate fotovoltaiche. Marzo ha segnato un +23,8%, raggiungendo quota 3.417 GWh. Secondo il report di Terna, l’incremento è merito sia della nuova capacità installata (+560 GWh), sia di un irraggiamento solare più generoso (+98 GWh).

Buone notizie anche dal termoelettrico, che cresce nella componente a gas con un +18,6%.

Infine, una novità da tenere d’occhio, è rappresentata dagli accumuli stand alone. Nei primi tre mesi del 2025 hanno immesso in rete 181 GWh. Un balzo importante se pensiamo che, nello stesso periodo dell’anno scorso, erano appena 5 GWh.

Mercato dell'energia in Italia: le novità del 2025Fonte: Terna, rapporto mensile sul sistema elettrico, marzo 2025

 

Il mix energetico italiano e le rinnovabili

Se guardiamo a come l’Italia ha risposto al proprio fabbisogno nei primi mesi del 2025, emerge che la produzione da fonti non rinnovabili ha ancora preso il sopravvento, coprendo il 50,2% della domanda elettrica nel primo trimestre, mentre le rinnovabili si sono fermate al 33,4%. Il resto è stato coperto dalle importazioni. Una leggera inversione di tendenza rispetto all’anno scorso, quando le fonti pulite avevano raggiunto il 41%.

Ma attenzione a leggere questi numeri solo come un passo indietro.

In realtà, il 2025 potrebbe essere un anno di consolidamento. La crescita delle installazioni - in particolare fotovoltaiche ed eoliche - continua, e l’espansione dei sistemi di accumulo promette di rendere più stabile e flessibile il sistema elettrico nazionale.

mercato energia italia mappaIn più, il nostro mix energetico si sta evolvendo anche grazie al calo dell’import di gas russo, che si è quasi azzerato rispetto ai picchi del 2021, e alla maggiore diversificazione degli approvvigionamenti.

È importante ricordare che occorre comunque adattarsi ai cambiamenti introdotti nel 2024, anno di svolta per lo sviluppo delle energie rinnovabili in Italia. In particolare, l’introduzione di una serie di decreti strategici volti a semplificare le procedure, accelerare gli investimenti e promuovere la diffusione di impianti innovativi e condivisi.

Uno dei più rilevanti è il Decreto Ministeriale del 13 novembre 2024, che punta a rafforzare l’autoproduzione di energia nelle PMI. Tra le novità più importanti, l’incentivo all’installazione di sistemi di accumulo BESS (Battery Energy Storage Systems), fondamentali per aumentare l’autonomia energetica e la flessibilità delle imprese.

Sul fronte normativo, il Decreto Legislativo del 25 novembre 2024 n. 190, introduce una semplificazione delle autorizzazioni per i nuovi impianti rinnovabili, riducendo i tempi burocratici e rendendo più agevole l’avvio di progetti solari, eolici e ibridi su tutto il territorio nazionale. 

Grande attenzione va data anche alle Comunità Energetiche Rinnovabili (CER), che grazie al Decreto specifico prevede contributi a fondo perduto fino al 40% per la realizzazione di impianti condivisi. Le agevolazioni includono anche l’installazione di sistemi di accumulo, rendendo ancora più vantaggiosa la partecipazione collettiva alla produzione di energia pulita.

Il futuro della transizione energetica

Transizione non significa sprint, significa maratona. 

È vero, i numeri dicono che le rinnovabili sono in lieve calo e le energie rinnovabili in Italia sono ancora lontane dai target fissati dal PNIEC (Piano Nazionale Energia e Clima), che prevede di raggiungere 108 GW complessivi entro il 2030. Ma il trend di fondo resta positivo. Riassumendo, infatti:

  • il fotovoltaico è in crescita, trainato da nuove installazioni e incentivi;
  • l’eolico si prepara al rilancio, soprattutto grazie all’offshore galleggiante e agli investimenti in nuove tecnologie;
  • nel frattempo, l’accumulo energetico si rafforza: nei primi tre mesi dell’anno la capacità disponibile è salita di 635 MWh, segno che stiamo iniziando a gestire meglio l’intermittenza delle fonti pulite;
  • sul fronte gas, il quasi azzeramento dell’import di gas russo (oggi sotto il 2%) ha reso l’Italia meno vulnerabile alle crisi esterne.

mercato dell'energia in Italia

Per concludere, il 2025 non sarà l’anno dell’arrivo, ma quello in cui si disegna con maggiore chiarezza la mappa della transizione energetica italiana e del suo mercato.

Le sfide per raggiungere gli obiettivi climatici restano numerose, e in un processo così complesso non mancano momenti di rallentamento.

A volte, per avanzare davvero, è necessario fare un passo indietro, osservare bene la direzione in cui si sta andando e correggere la rotta di conseguenza.

Nonostante ciò, i segnali emersi finora, osservando l’evoluzione del mercato energetico in Italia nel 2025, sono incoraggianti. 

 

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