L'energia eolica è una delle fonti energetiche rinnovabili fondamentali nel passaggio alla transizione ecologica. Nel 2023 in Europa, l'energia eolica ha sperimentato un aumento significativo di +17 GW, segnando un record storico per il continente. Nonostante questo progresso, la capacità eolica installata sembra essere ancora insufficiente per soddisfare gli obiettivi dell'UE entro il 2030.
In questo articolo esploreremo la situazione del parco eolico italiano, cercheremo di definire la capacità produttiva dell'energia eolica e le prospettive di crescita, soprattutto per l'eolico offshore in Italia.
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Nello specifico, parliamo di:
Partiamo dall'inizio: l'energia eolica è una fonte rinnovabile che utilizza il vento per produrre elettricità sfruttando l'energia cinetica creata dall'aria in movimento. Questa viene trasformata in energia elettrica mediante turbine eoliche o sistemi di conversione dell'energia eolica.
Secondo i dati riportati da Wind Europe, nel 2023, l'UE ha installato 17 GW di impianti eolici (14 GW onshore e 3 GW offshore), registrando un aumento di 2 GW rispetto al 2022. Pur rappresentando il valore più alto mai raggiunto in un singolo anno, questo dato rimane al di sotto dei livelli necessari per raggiungere gli obiettivi comunitari al 2030, che richiedono 30 GW di nuova potenza eolica ogni anno, fino alla fine del decennio. Per quanto riguarda l'Italia, invece, si prevede di raggiungere 2,1 GW entro il 2030 (a partire dal 2025) a livello di eolico offshore e di passare da 1,5 GW del 2024 a 2,1 GW nel 2026 a livello onshore. Nel 2023, l'eolico in Italia ha raggiunto un record di produzione di 23,4 TWh, coprendo il 7,6% della domanda elettrica nazionale e il 9,1% della produzione totale. Attualmente, l'energia eolica rappresenta la terza fonte rinnovabile per generazione, costituendo il 20,7% del totale delle fonti rinnovabili elettriche. Tuttavia, la potenza installata annuale nel 2023 ha registrato un leggero calo rispetto all'anno precedente, con circa 488 MW installati nel 2023, corrispondente a un decremento del 7% rispetto al 2022.
Nel territorio nazionale, circa il 90% degli impianti eolici è concentrato nel Sud Italia e nelle isole, beneficiando della maggiore presenza di siti adeguatamente ventosi. La Puglia si distingue come la regione con il maggior numero di impianti eolici installati e, in particolare, a San Severo è in programma la realizzazione di un nuovo parco eolico con il gigante tedesco dell'energia RWE AG alla guida del progetto. L'obiettivo è di completare la costruzione entro il 2024 con l'installazione di 12 turbine eoliche, ciascuna con una capacità di 4,5 MW, per una capacità produttiva totale di 54 MW.
Clicca qui e vai all'articolo per approfondire un caso di revamping di un parco eolico in Italia.
L'ampliamento del parco eolico italiano è nelle prospettive delineate dal PNRR alla Missione 2. Quali sono i benefici derivanti dall'ampliamento del parco eolico nei prossimi anni?
Prima di tutto, si amplierebbe la produzione di energia elettrica pulita, cioè quella prodotta senza alcuna emanazione di emissioni nocive per la salute e per l’ambiente. In secondo luogo, si avrebbero numerosi benefici in termini economici locali, nazionali ed internazionali, associati per l'appunto allo sviluppo della manodopera locale, creazione di posti di lavoro sia dal lato del produttore/investitore sia indirettamente tramite i fornitori, fino all'ampliamento di una industria nazionale in linea con quanto espresso nel Green Deal Europeo.
Il panorama dell'eolico italiano è salito alla ribalta a seguito dello svolgimento del primo summit nazionale dedicato all'eolico offshore. A delineare il percorso futuro di questa fonte energetica è il presidente ANEV (Associazione Nazionale Energia del Vento) Simone Togni:
«L’eolico offshore in Italia ha un percorso di crescita già definito dal Pniec (Piano nazionale integrato per l’energia e il clima) di 2GW al 2030, che possono diventare 10 al 2050. Sviluppare questa tecnologia permetterebbe con questi obiettivi di coprire il 10% del fabbisogno energetico nazionale. Il nostro Paese nel settore ha eccellenze industriali e tecnologiche, la crescita delle aziende riunite nella nostra associazione ANEV può portare certamente a definire un nuovo standard e a esportare questa applicazione marina dell’eolico anche nel resto del mondo».
Nel 2021, ANEV, insieme a Legambiente, Greenpeace e Kyoto Club, ha redatto e sottoscritto un Manifesto per favorire lo sviluppo dell'eolico offshore in Italia. L'obiettivo è garantire il rispetto dell'ambiente e del paesaggio marino, massimizzando il potenziale dell'energia eolica presente nei nostri mari per contribuire alla decarbonizzazione nazionale e all'autosufficienza energetica. L'impegno è volto anche a preservare le attività economiche e gli ecosistemi marini.
Nel "Manifesto per lo sviluppo dell'eolico" si esprimono i 7 punti programmatici affinché l'eolico diventi un attore fondamentale per la riconversione dell'economia in chiave green. Questi punti sottolineano l'importanza dell'eolico nel creare nuove opportunità occupazionali e nel ridurre l'impatto ambientale derivante dal ciclo energetico, evidenziando inoltre come questa fonte energetica rinnovabile rappresenti un potenziale significativo per lo sviluppo industriale, aprendo le porte a nuove prospettive nel contesto economico nazionale e internazionale.
A seguire riportiamo, in breve, le linee guida del Manifesto:
Sino ad oggi, il parco eolico italiano è stato prettamente declinato attraverso soluzioni onshore, ma tra le prospettive di sviluppo, i nuovi impianti saranno sempre più connessi all'eolico offshore. Si tratta di strutture marine equipaggiate con pale, turbine e generatori, posizionate al largo delle coste per catturare al meglio la potenza dei venti, con l'ambizione di aumentare la produzione di energia eolica sostenibile ed ecologica.
L'eolico offshore rappresenta una frontiera innovativa con un notevole potenziale. Nel Mediterraneo, le sfide legate alla batimetria (lo studio morfologico dei fondali marini) richiedono soluzioni avanzate, come l'eolico offshore flottante. L'Italia si distingue come uno dei Paesi leader in questa direzione. Queste tecnologie non solo contribuiscono positivamente alla produzione di energia elettrica, ma anche alla protezione degli ecosistemi marini: le aree che sono oggetto di realizzazione di impianti eolici offshore favoriscono il ripopolamento ittico, offrendo ulteriori vantaggi per la salute dei nostri mari.
Un esempio concreto è il progetto Barium Bay, nato dalla joint venture tra Galileo e Hope per la realizzazione di un impianto composto da 74 turbine eoliche, al largo di Bari. Queste turbine avranno la capacità di generare energia in grado di soddisfare il fabbisogno annuale di un milione di famiglie quando saranno operative a pieno regime. Le turbine eoliche saranno installate su piattaforme galleggianti, ancorate senza l'uso di fondamenta in cemento armato, al fine di ridurre l'impatto sugli ecosistemi marini. Queste piattaforme verranno posizionate a una distanza di oltre 40 chilometri dalla costa, e ogni singola turbina avrà una potenza di 15 MW, contribuendo a portare la capacità totale dell'impianto a 1,1 GW. Grazie alle favorevoli condizioni di vento nella zona, è previsto che il parco eolico possa generare fino a 3.000 GW di energia all'anno.
Come Barium Bay, stanno prendendo piede diversi progetti concreti nel settore dell'offshore, tra cui l'iniziativa di Plenitude in collaborazione con Simply Blue per i progetti "Messapia" in Puglia, capace di generare 3,8 TWh di energia, e "Krimisa" in Calabria, con una capacità di produzione fino a 3,5 TWh di energia.
In conclusione, l’eolico può rappresentare un importante driver nella crescita e nello sviluppo delle energie rinnovabili, contribuendo al percorso di decarbonizzazione che il nostro Paese ha scelto di intraprendere in linea con le direttive europee.
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In collaborazione con Digital Dictionary
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