A partire dal 1 gennaio 2023 è entrata in vigore la nuova Politica Agricola Comune, la PAC 2023-2027, improntata a rendere più equo, più verde e maggiormente orientato ai risultati il settore agricolo dell’intera Unione Europea. In questo contesto, dal 26 al 28 settembre 2024, il Castello Maniace di Siracusa, sull'isola di Ortigia, ha ospitato la Riunione dei Ministri dell'Agricoltura del G7. Il vertice ha rappresentato un'occasione per riflettere sulla resilienza e sostenibilità dei sistemi agricoli e alimentari a livello globale, in linea con i temi già affrontati nelle precedenti riunioni. Durante l'incontro, i ministri hanno discusso quattro aree tematiche prioritarie: l'innovazione scientifica in agricoltura per contrastare i cambiamenti climatici, il ruolo delle nuove generazioni come agenti di cambiamento, il contributo della pesca e dell'acquacoltura sostenibili alla sicurezza alimentare e, infine, lo sviluppo agricolo nel continente africano. Questi temi sono stati scelti dalla Presidenza italiana per promuovere un'agricoltura più resiliente e capace di rispondere alle sfide globali.
Una nuova politica, dunque, volta a promuovere un’agricoltura smart: più intelligente, resiliente ai cambiamenti climatici e diversificata al fine di garantire la sicurezza alimentare e rafforzare la tutela ambientale. Si tratta di una serie di manovre indispensabili per garantire il futuro dell’agricoltura, che vanno nella stessa direzione del perseguimento degli obiettivi fissati dal Green Deal europeo.
L'Italia, dopo un lungo confronto ministeriale, ha stabilito di applicare retroattivamente - a partire dal 1° gennaio 2024 - le modifiche che semplificano e rendono flessibile la PAC. Approfondiamo gli aggiornamenti.
Indice:
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La PAC è stata varata nel 1962 dalla Commissione Europea che, riconoscendo la centralità del comparto agricolo, ha voluto dar vita a una Politica Agricola Comune a tutti i Paesi membri. Rappresenta, infatti, un insieme di regole che sanciscono la stretta intesa tra l’Europa e i suoi agricoltori e tra agricoltura e società.
Come anticipato nell’articolo "PAC e Mother Regulation: le normative europee per il settore agricolo", la PAC, ai sensi dell'articolo 39 del Trattato sul Funzionamento dell'Unione europea, persegue ambiziosi obiettivi per uno sviluppo equo e stabile del comparto agricolo:
Sulla questione del cambiamento climatico e della gestione delle risorse naturali, rientrano anche i temi legati alla sostenibilità d'impianto e all'elettrificazione dei veicoli.
A questo link è invece possibile approfondire alcune tecnologie messe in campo per i costruttori di macchine agricole riguardo alla transizione green del mondo dell’agricoltura.
Per raggiungere gli obiettivi di cui sopra, la politica agricola comune mette a disposizione finanziamenti a livello europeo tramite due fondi nell'ambito del bilancio dell'UE: il Fondo europeo agricolo di garanzia (FEAGA), come misura di sostegno del mercato, e il Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR), come finanziamento per l'ampliamento rurale. La PAC, infatti, è un sistema che prevede finanziamenti che l’UE cede agli stati membri e che questi ridistribuiscono, secondo le direttive comunitarie, agli agricoltori che aderiscono alla misura.
A conclusione del Biennio Transitorio 2021-2022, in cui il 31 agosto 2022 la Commissione ha approvato formalmente i primi piani strategici dei Paesi dell'UE, a gennaio 2023 la PAC è diventata operativa. I piani strategici approvati definiscono il modo in cui la nuova politica agricola comune verrà attuata nei prossimi 5 anni da ciascun Paese a livello nazionale. In linea generale, rispetto alle precedenti gestioni, la nuova PAC sosterrà la produttività e la qualità con un occhio di riguardo alla transizione ecologica e all’innovazione.
La Commissione europea ha approvato il Piano Strategico della PAC 2023-2027: un documento ufficiale di programmazione, che fornisce al settore agricolo italiano le linee guida per lo stanziamento dei fondi. La nuova PAC mette a disposizione del comparto primario italiano circa 35mila euro da qui al 2027. Il Piano Strategico Nazionale (PSP) è stato delineato dal Ministero dell’agricoltura, sovranità alimentare e foreste (MASAF) in stretta collaborazione con le Regioni italiane e Province autonome e sintetizza in un unico documento di programmazione tutti gli strumenti finanziari messi a disposizione dalla PAC. Ogni regione sarà responsabile dell'elaborazione dei complementi regionali dello sviluppo rurale (CSR), fondamentali per fornire gli elementi strategici e le indicazioni operative relative agli interventi per mantenere in vita l'economia rurale, precedentemente inseriti nei PSR. Ma non solo, il focus della nuova PAC si è spostato sul rispetto e la tutela dell'ambiente e della biodiversità, sulla qualità e sulla salubrità dell'alimento. In questo senso le azioni da intraprendere saranno volte a mitigare i cambiamenti climatici e ridurre le emissioni di gas serra. Con questo fine è stata delineata una nuova "architettura verde", articolata in tre componenti (condizionalità rafforzata, eco-schemi, interventi dello sviluppo rurale per il clima e l'ambiente) per il raggiungimento delle sfide dell'UE in materia di clima e ambiente. In questo quadro rientrano importanti novità: l'iniziativa relativa al Carbon farming e lo sviluppo di un quadro normativo per la certificazione degli assorbimenti di carbonio. Secondo le stime della Carbon Farming Initiative della Commissione europea, le attività agricole improntate all'assorbimento del carbonio potrebbero garantire un risparmio complessivo pari a circa 42 milioni di tonnellate di CO2 in Europa entro il 2030.
Le novità sono numerose, ma si evidenziano qui gli aspetti principali, con l'invito a consultare i testi ufficiali per ulteriori dettagli (il decreto Masaf n. 289235 del 28 giugno 2024, in via di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale e la circolare Agea Coordinamento n. 52656 del 1° luglio 2024).
Tra i principali aggiornamenti:
- Ecoschema 5. Nuove pratiche ecologiche: è stato introdotto un nuovo livello volontario (Livello 1) per l'Ecoschema 5, che prevede l'obbligo di destinare almeno il 4% delle superfici seminative a zone improduttive, come terreni lasciati a riposo. Dal 2024, questa misura è disponibile solo per le aziende con più di 10 ettari di seminativo; dal 2025 sarà accessibile anche a quelle con meno di 10 ettari. Sempre dal 2025, gli agricoltori potranno anche creare nuovi elementi paesaggistici (es. stagni, boschetti, muretti a secco), che diventeranno vincolati dalle norme di condizionalità.
- Elenco colture da rinnovo: il decreto Masaf amplia la lista delle colture che soddisfano l'obbligo di avvicendamento biennale nell'Ecoschema 4, includendo nuovi ortaggi come broccolo, cavolo, lattuga, cicoria, e altri.
- Norme di condizionalità BCAA 7 e 8: dal 2024, gli agricoltori possono scegliere la diversificazione delle colture al posto della rotazione per soddisfare i requisiti. Inoltre, per la BCAA 8, restano obbligatori la conservazione degli elementi paesaggistici e il divieto di potatura nella stagione riproduttiva degli uccelli, mentre viene eliminato l'obbligo di mantenere il 4% delle superfici a seminativo improduttivo.
- Uso di semente certificata: per accedere al sostegno accoppiato, gli agricoltori devono fornire dettagli completi sulla semente utilizzata. In caso di mancanza di informazioni, è obbligatorio allegare i cartellini varietali. Per il riso, nella campagna 2024, la verifica avverrà tramite la fattura e il certificato rilasciato dall'Ente nazionale risi.
- Deroghe ed esenzioni: in caso di eventi eccezionali come condizioni meteorologiche avverse o attacchi parassitari, gli agricoltori possono richiedere deroghe temporanee, previa disposizione delle autorità competenti.
In conclusione, il settore agroalimentare è uno dei maggiori comparti a livello UE, soggetto a numerose sfide ambientali e tecnologiche che possono causare incertezza nella gestione delle diverse attività. Comprendere i cambiamenti in atto e saperli affrontare non è semplice. Per questo l'UE ha dato vita a un sostegno concreto per tutti i professionisti del settore. La nuova riforma della PAC mette a disposizione degli agricoltori strumenti validi e li impegna verso obiettivi molto ambiziosi, ma necessari per andare incontro al futuro, un futuro sostenibile.
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In collaborazione con Digital Dictionary