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PAC 2023 - 2027: un'agricoltura più verde


PAC 2023 - 2027: un'agricoltura più verde

Posted by Redazione on 23/02/2023

A partire dal 1 gennaio 2023 è entrata in vigore la nuova politica agricola comune, la PAC 2023-2027, improntata a rendere più equo, più verde e maggiormente orientato ai risultati il settore agricolo dell’intera Unione Europea. Una nuova politica volta a promuovere un’agricoltura smart: più intelligente, resiliente ai cambiamenti climatici e diversificata al fine di garantire la sicurezza alimentare e rafforzare la tutela ambientale. Si tratta di una serie di manovre indispensabili per garantire il futuro dell’agricoltura, che vanno nella stessa direzione del perseguimento degli obiettivi fissati dal Green Deal europeo
Modernizzazione, innovazione e digitalizzazione alcune delle parole chiave alla base degli obiettivi della PAC. Ecco a seguire un approfondimento sulla nuova politica agricola 2023-2027

Indice: 

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PAC: che cos'è e cosa prevede

La PAC è stata varata nel 1962 dalla Commissione Europea che, riconoscendo la centralità del comparto agricolo, ha voluto dar vita a una Politica Agricola Comune a tutti i Paesi membri. Rappresenta, infatti, un insieme di regole che sanciscono la stretta intesa tra l’Europa e i suoi agricoltori e tra agricoltura e società. 
Come anticipato nell’articolo "PAC e Mother Regulation: le normative europee per il settore agricolo", la PAC, ai sensi dell'articolo 39 del Trattato sul Funzionamento dell'Unione europea, persegue ambiziosi obiettivi per uno sviluppo equo e stabile del comparto agricolo: 

  • incrementare la produttività agricola;
  • garantire approvvigionamenti stabili di alimenti a prezzi accessibili;
  • sostenere e tutelare gli agricoltori nel raggiungimento di un tenore di vita equo;
  • aiutare ad affrontare il cambiamento climatico e la gestione sostenibile delle risorse naturali;
  • preservare le zone e i paesaggi rurali;
  • alimentare l'economia rurale promuovendo l'occupazione nel settore agricolo. 

Per raggiungere questi obiettivi la politica agricola comune mette a disposizione finanziamenti a livello europeo tramite due fondi nell'ambito del bilancio dell'UE: il Fondo europeo agricolo di garanzia (FEAGA), come misura di sostegno del mercato, e il Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR), come finanziamento per l'ampliamento rurale. La PAC, infatti, è un sistema che prevede finanziamenti che l’UE cede agli stati membri e che questi ridistribuiscono, secondo le direttive comunitarie, agli agricoltori che aderiscono alla misura.  

A conclusione del Biennio Transitorio 2021-2022, in cui il 31 agosto 2022 la Commissione ha approvato formalmente i primi piani strategici dei Paesi dell'UE, a gennaio 2023 la PAC è diventata operativa. I piani strategici approvati definiscono il modo in cui la nuova politica agricola comune verrà attuata nei prossimi 5 anni da ciascun Paese a livello nazionale. In linea generale, rispetto alle precedenti gestioni, la nuova PAC sosterrà la produttività e la qualità con un occhio di riguardo alla transizione ecologica e all’innovazione.

 

       

La nuova PAC 2023-2027

La Commissione europea ha approvato il Piano Strategico della PAC 2023-2027: un documento ufficiale di programmazione, che fornisce al settore agricolo italiano le linee guida per lo stanziamento dei fondi. La nuova PAC mette a disposizione del comparto primario italiano circa 35mila euro da qui al 2027. Il Piano Strategico Nazionale (PSP) è stato delineato dal Ministero dell’agricoltura, sovranità alimentare e foreste (MASAF) in stretta collaborazione con le Regioni italiane e Province autonome e sintetizza in un unico documento di programmazione tutti gli strumenti finanziari messi a disposizione dalla PAC. Ogni regione sarà responsabile dell'elaborazione dei complementi regionali dello sviluppo rurale (CSR), fondamentali per fornire gli elementi strategici e le indicazioni operative relative agli interventi per mantenere in vita l'economia rurale, precedentemente inseriti nei PSR. Ma non solo, il focus della nuova PAC si è spostato sul rispetto e la tutela dell'ambiente e della biodiversità, sulla qualità e sulla salubrità dell'alimento. In questo senso le azioni da intraprendere saranno volte a mitigare i cambiamenti climatici e ridurre le emissioni di gas serra. Con questo fine è stata delineata una nuova "architettura verde", articolata in tre componenti (condizionalità rafforzata, eco-schemi, interventi dello sviluppo rurale per il clima e l'ambiente) per il raggiungimento delle sfide dell'UE in materia di clima e ambiente. In questo quadro rientrano importanti novità: l'iniziativa relativa al Carbon farming e lo sviluppo di un quadro normativo per la certificazione degli assorbimenti di carbonio. Secondo le stime della Carbon Farming Initiative della Commissione europea, le attività agricole improntate all'assorbimento del carbonio potrebbero garantire un risparmio complessivo pari a circa 42 milioni di tonnellate di CO2 in Europa entro il 2030. 

 


In conclusione, il settore agroalimentare è uno dei maggiori comparti a livello UE, soggetto a numerose sfide ambientali e tecnologiche che possono causare incertezza nella gestione delle diverse attività. Comprendere i cambiamenti in atto e saperli affrontare non è semplice. Per questo l'UE ha dato vita a un sostegno concreto per tutti i professionisti del settore. La nuova riforma della PAC mette a disposizione degli agricoltori strumenti validi e li impegna verso obiettivi molto ambiziosi, ma necessari per andare incontro al futuro, un futuro sostenibile. 

 

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