PAC, Mother Regulation e agricoltura 4.0 sono le spinte europee verso l'innovazione che coinvolge anche la meccanica agricola. Vediamo quindi le nuove normative europee che interessano i costruttori di macchine agricole.
Proprio per rispondere a un bisogno dei cittadini europei di maggiore sicurezza, qualità dei prodotti e sostenibilità, l’UE ha messo in atto due direttive - chiamate Mother Regulation e PAC - con l’obiettivo di armonizzare le norme a livello europeo, aumentare la competitività del settore a livello internazionale e sostenerne lo sviluppo economico.
Il settore agricolo contribuisce in enorme misura al benessere e al futuro dell’Unione Europea, basti pensare che l’UE è il più importante esportatore mondiale di prodotti agroalimentari (131 miliardi di euro nel 2016). I benefici che questo settore genera, come la sicurezza alimentare per oltre 500 milioni di cittadini europei, la custodia dell'ambiente naturale e circa 44 milioni di posti di lavoro nella filiera alimentare, sono costantemente influenzati dalle condizioni meteorologiche, dalla volatilità dei prezzi, da calamità naturali e - non da ultimo - da un'incalzante innovazione tecnologica del settore e dagli elevati standard di produzione richiesti.
Ma di cosa trattano le due normative europee? Scoprilo in questo articolo!
Indice:
- Politica Agricola Comune (PAC)
- Normative e innovazione: smart farming e agricoltura di precisione
La Politica Agricola Comune (PAC) è indirizzata allo sviluppo uniforme del comparto agricolo in tutto il territorio comunitario. L’obiettivo di questa politica - avviata il 1° gennaio 2015 - è quello di favorire la transizione verso un'agricoltura più sostenibile incrementandone tecnologie e produttività.
Questa normativa, che si rivolge a 12 milioni di agricoltori europei a tempo pieno, interessa il 77% del territorio dell’UE, 15 milioni di imprese agricole ed agroalimentari, 46 milioni di posti di lavoro e anche 500 milioni di cittadini-consumatori.
Con la presentazione della Comunicazione della Commissione su "Il futuro dell'alimentazione e dell'agricoltura" avvenuta il 29 novembre 2017, è stato dato ufficialmente avvio al dibattito che condotto l'Unione europea a ragionare per una nuova Politica Agricola Comune per la fase post 2020. La PAC rientra a pieno titolo nella legislazione italiana, come si legge nel sito del Mipaaf:
La PAC, ai sensi dell'articolo 39 del Trattato sul Funzionamento dell'Unione europea, persegue i seguenti obiettivi: incrementare la produttività dell'agricoltura; assicurare un tenore di vita equo alla popolazione agricola; stabilizzare i mercati; garantire la sicurezza degli approvvigionamenti; assicurare prezzi ragionevoli ai consumatori.
La nuova PAC entrerà in vigore il 1° gennaio 2023, a conclusione del Biennio Transitorio 2021-2022: l'obiettivo è allineare l'agricoltura al Green Deal europeo, che mira a creare un futuro inclusivo, competitivo e rispettoso dell'ambiente per l'Europa.
Il regolamento transitorio della PAC è volto a coprire il 2021 e 2022 in attesa dell'entrata in vigore della nuova PAC, il 1° gennaio 2023: nel prossimo biennio si prevede l'estensione degli attuali Programmi di sviluppo rurale, in parte con risorse del nuovo Quadro finanziario pluriennale (QFP 2021-27) e in parte con quelle previste dal Covid Next Generation EU (NGEU).
Il pacchetto per la ripresa prevede per l'Italia la disposizione di 910 milioni di euro di fondi per lo sviluppo rurale, il cui utilizzo deve essere programmato rispettando i vincoli di destinazione a favore delle misure climatico-ambientali (almeno il 37% del totale) e degli investimenti (almeno il 55%). Per la realizzazione di investimenti pubblici sono incrementate le aliquote contributive, dal 40% al 75% delle spese ammissibili, mentre sale a 100mila euro la soglia massima di aiuto per i giovani agricoltori.
Tra il 2023 e il 2027 verranno erogati 270 miliardi di euro, l'impegno della nuova PAC 2023 è rivolto a rendere più semplice la politica agricola europea, più moderna e flessibile, più attenta alla sostenibilità, al reddito degli agricoltori e ai bisogni dei cittadini, in un quadro di maggiore sussidiarietà tra Commissione e Stati membri per un totale rilancio del settore, che comporterà un conseguente aumento degli investimenti.
Dopo oltre tre anni di duro lavoro abbiamo finalmente raggiunto il traguardo. La nuova PAC adottata oggi segna una tappa fondamentale nella politica agricola dell'UE, gettando le basi per un futuro più equo e sostenibile per gli agricoltori europei.
Jože Podgoršek, ministro sloveno dell'Agricoltura
Al fine di semplificare e modernizzare il funzionamento della PAC la Commissione Europea ha istituto che il quadro della politica si baserà su 9 obiettivi specifici, incentrati sugli obiettivi sociali, economici e ambientali della PAC.
Gli obiettivi sono:
Quanto stabilito nell'ultimo Consiglio dell'Eu prevede l'elaborazione da parte dello Stato membro di un Piano Strategico Nazionale, volti a definire in che modo ogni Stato membro utilizzerà le risorse, che dovranno rispettare gli interventi previsti dai i pilastri finanziati dal FEAGA e dal FEASR. La redazione dei Piani Strategici Nazionali deve però tenere conto delle linee guida trasmesse da Bruxelles in merito al rispetto dei nove obiettivi espressi sopra e al Green Deal europeo con particolare attenzione da porre alle strategie Farm to Fork e Biodiversità.
Il Regolamento sostituisce la precedente regolamentazione basata sulla Direttiva 74/150/CEE ed è consultabile approfonditamente sul sito della Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea. Il Regolamento 167, meglio noto agli esperti del settore con l’espressione “Mother Regulation" (MR) - ovvero regolamento madre - stabilisce le regole e i principi fondamentali di omologazione per le macchine agricole e forestali ed è obbligatorio per tutti i Paesi membri. La direttiva europea fornisce le prescrizioni tecnico-amministrative necessarie all’omologazione per le sole trattrici a ruote mentre per le restanti macchine e per i rimorchi agricoli sono tuttora contemplate e applicate norme nazionali.
A questa normativa si integrano inoltre gli atti delegati, ovvero regolamenti specifici della Commissione Europea contenenti i requisiti tecnici di omologazione per le varie tipologie di prodotto. Tra questi, sono di particolare rilevanza il RVBR (sistemi di frenatura dei trattori e delle macchine agricole trainate, Regolamento 68/2015) e il REPPR (che tratta le prescrizioni di emissione gassosa dei motori, Regolamento 96/2015).
Ad esempio, per quanto riguarda la frenatura rimorchio, il RVBR introduce le norme per la frenatura dei veicoli trattori e dei rimorchi. L’attuale quadro normativo comunitario (direttiva 76/432/CEE e s.m.i.) detta le prescrizioni per la frenatura dei veicoli trattori mentre nessuna norma è contemplata per i veicoli rimorchiati, che sono quindi una novità. La novità più rilevante riguarda la frenatura idraulica dei rimorchi, in quanto nella RVBR è prevista una doppia linea per la frenatura del rimorchio a differenza della norma CUNA che prevede una sola linea. L'art. 16 del RVBR prevede la possibilità di continuare a montare raccordi idraulici a un condotto su nuovi tipi di veicolo fino al 31.12.2019 mentre, dopo il 31.12.2020, non risulta più possibile immatricolare nuovi trattori con raccordo idraulico a un condotto.
In tutto il territorio comunitario vige la conformità alla normativa che, se da un lato richiede un investimento importante per tutti gli operatori della filiera e una condivisione costante e standardizzata di informazioni tra tutti i Paesi membri, dall’altro lato comporterà una notevole semplificazione delle procedure per la messa in circolazione dei veicoli agricoli e forestali, prestazioni migliori, maggiore sicurezza e rispetto dell’ambiente.
Il principale obiettivo del provvedimento europeo è, infatti, l’armonizzazione e la semplificazione di tutte le procedure nazionali in materia di omologazione dei mezzi agro-forestali (molto diversificate tra loro), in modo da garantirne la sicurezza e rendere più competitive le aziende meccanico-agricole europee.
La circolare 19962 del ministero dei Trasporti, datata Luglio 2020, chiarisce alcuni punti in merito all'omologazione e circolazione stradale delle macchine. Riportiamo i principali chiarimenti:
A seguito di una seconda circolare, la n. 22192 datata 13 Agosto 2020, che ha tentato di fare chiarezza sulle precedenti disposizioni, le associazioni di categoria si sono mobilitate per chiedere un confronto e chiarimenti su alcuni punti che ancora appaiono critici.
Le stringenti normative, il repentino avanzamento tecnologico e i modelli di business emergenti stanno portando a profondi cambiamenti nel settore agricolo. Infatti, il ruolo principale dei regolamenti europei è proprio quello di aiutare gli agricoltori ad anticipare l'evoluzione dei comportamenti alimentari e adeguare la produzione in funzione dei segnali del mercato, ormai molto forti. Ovviamente, ciò si ripercuote sui costruttori di macchine agricole, che sono chiamati a innovare le macchine adeguandole alle nuove normative.
Questo mercato, parallelamente a quello che sta succedendo nel settore industriale con l'Industry 4.0, è ormai coinvolto dalle logiche dello smart farming e dell'agricoltura di precisione: tutti termini che indicano il futuro del settore agricolo.
Quali soluzioni si possono implementare per muoversi verso la nuova era dell'agricoltura 4.0? Abbiamo approfondito quali sono i sistemi cloud applicabili al settore agricolo, nell'articolo Connected Vehicles: dal controllo al cloud.
Sono molte le potenzialità del settore agricolo, e per questo è necessario conoscerne i cambiamenti in atto e le opportunità che ne derivano.
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In collaborazione con Digital Dictionary
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