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Idrogeno in Italia: il punto della situazione nel 2024

22/02/2024 da Redazione, pubblicato in Idrogeno, Power Generation

Idrogeno in Italia: il punto della situazione nel 2024

Posted by Redazione on 22/02/2024

L’idrogeno in Italia è uno dei vettori sostenibili a cui si sta guardando con più interesse.

Esso, nella sua forma "verde", rappresenta un modello di energia pulita, e costituisce l'unico elemento chimico che, durante la combustione, produce vapore acqueo. Proprio per questa sua connotazione green, l’idrogeno è e sarà uno dei principali protagonisti della transizione energetica e delle energie rinnovabili da qui al 2050.

Le potenzialità dell'idrogeno sono riconosciute dall’Unione Europea, che ha deciso di focalizzarsi su questo elemento per la riduzione delle emissioni di CO2 entro il 2050. Questo impegno è stato formalizzato con una strategia ad hoc presentata nel 2020, seguita dall'entrata in vigore della terza revisione della direttiva sull'energia rinnovabile, nel novembre 2023, nota come RED III (Direttiva 2023/2413 o Renewable Energy Directive III), che modifica la Direttiva 2018/2001. Il principale obiettivo della Direttiva è semplificare le procedure per l'ottenimento dei permessi e stabilire un ambizioso traguardo del 42,5% di quote di energie rinnovabili da raggiungere entro il 2030. Anche l’Italia ha intravisto il futuro dell’energia del Paese nell’idrogeno e, negli ultimi anni, non solo ha elaborato delle linee guida preliminari per una strategia nazionale, ma ha dato avvio a una serie di investimenti importanti per lo sviluppo di una filiera italiana, stanziando 3.64 miliardi di euro.

 

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Transizione energerica

 

In questo articolo parliamo di:

Idrogeno Italia: lo stato dell'arte nel 2024

Lo stato dell’arte attuale è stato presentato da Alberto Dossi, presidente di H2IT (Associazione Italiana Idrogeno), definendo il 2023 come "un anno di trasformazioni significative per il settore dell'idrogeno". L'Europa ha posto l'idrogeno al centro della sua politica energetica, delineando una chiara direzione da seguire. Anche l'Italia, grazie ai finanziamenti del PNRR, ha dimostrato di essere favorevole a questa direzione. A gennaio 2024, la Commissione Europea ha approvato una misura di aiuto del valore di 550 milioni di euro per sostenere gli investimenti nell'utilizzo dell'idrogeno nei processi industriali.

Questa misura consiste in sovvenzioni dirette con l'obiettivo di accelerare la transizione verde e agevolare lo sviluppo di attività economiche cruciali per l'attuazione del piano REPowerEU e del piano industriale del Green Deal, riducendo la dipendenza dalle fonti fossili. I progetti ritenuti idonei devono mirare a ridurre le emissioni di gas serra prodotte dai processi produttivi di almeno il 40%, oppure a diminuire il consumo energetico di almeno il 20% rispetto ai livelli attuali. L’Italia, in linea con quanto stabilito dalla strategia europea, si propone di impegnarsi attivamente nella produzione e nell'utilizzo concreto dell’idrogeno attraverso:

  • la creazione di 54 Hydrogen Valley, riqualificando aree con siti industriali dismessi: la proposta consiste nel creare dei veri e propri hub da cui potrà svilupparsi il mercato dell'idrogeno. L'obiettivo principale sarà quello di installare elettrolizzatori in prossimità di siti industriali e distribuire l’idrogeno prodotto mediante sovra generazione da FER e/o impianti FER dedicati;
  • lo sviluppo di progetti flagship per l’utilizzo dell’idrogeno nei settori industriali hard-to-abate: rientrano in questa denominazione le industry quali siderurgia, produzione di vetro, carta e cemento;
  • la costruzione di stazioni sia per il trasporto su strada (40 stazioni) che ferroviario (10 stazioni) entro il 2026: per quanto riguarda il trasporto pesante su strada, come indicato nelle linee guida preliminari della strategia italiana del Ministero dello Sviluppo Economico (MISE), l'obiettivo è di rendere il 2% della flotta nazionale di camion a lungo raggio a idrogeno entro il 2030. Per quanto riguarda il settore ferroviario, l'idrogeno può svolgere un ruolo fondamentale nel raggiungere l'obiettivo di eliminare l'uso dei combustibili fossili sulle linee non elettrificate, che, ad oggi, costituiscono circa il 30% della rete ferroviaria nazionale (pari a circa 5.000 km).

Attualmente, in Italia sono in corso 54 progetti che hanno ricevuto finanziamenti e devono essere completati entro la fine del 2026. Il 50% dei fondi è stato destinato al Sud Italia, con 26 progetti approvati per un totale di 225 milioni di euro, ottenendo gli investimenti più consistenti. Il Nord Italia ha ricevuto finanziamenti per 18 progetti, pari a 180 milioni di euro, mentre il Centro ne ha ottenuti 7, per un totale di 62 milioni di euro. Questo piano mira a sostenere la produzione e il consumo di idrogeno verde in alcune aree strategiche già collegate alla rete elettrica. Saranno creati hub in tutto il Paese dedicati alla produzione, tracciamento, stoccaggio e distribuzione dell'idrogeno per scopi diversificati.

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Gli sviluppi dell'idrogeno in Italia: un esempio concreto

In quest’ottica, un esempio in Italia è rappresentato da Snam, una delle principali società di infrastrutture energetiche ad aver scommesso sull’idrogeno, introducendolo nelle proprie reti in via sperimentale. L’obiettivo di Snam mira al trasporto di gas totalmente decarbonizzato entro il 2050, nell’ottica di contribuire al rafforzamento del ruolo dell’Italia come hub europeo.

L'avventura di Snam ha preso avvio nel 2019 con l'introduzione di un mix di idrogeno al 5% e gas naturale nella propria rete di trasmissione a Contursi Terme, in provincia di Salerno. Il successo della sperimentazione ha permesso la fornitura di H2NG (miscela idrogeno-gas) a due imprese industriali della zona per circa un mese.

Per Snam, l’idrogeno assume una posizione di rilievo, tanto da essere considerato un elemento strategico che apre la possibilità di investimento fino a 23 miliardi di euro entro il 2030.

Snam: i vantaggi dell’idrogeno nelle reti energetiche.

Lo scorso 28 novembre, la Commissione Europea ha annunciato la nascita di SoutH2 Corridor e Callisto Mediterranean CO2 Network, due progetti, a cui Snam partecipa come partner, inseriti nella sesta lista dei Progetti di Interesse Comune dell'Unione Europea.

- SoutH2 Corridor

Lo sviluppo di SoutH2 Corridor, inserito nella European Hydrogen Backbone, è cruciale nella creazione di una spina dorsale interconnessa e diversificata per l'idrogeno nel sud e nel centro dell'Europa. Questa rete si estenderà per circa 3.300 km di condotte e farà uso delle infrastrutture midstream già esistenti, che saranno adattate per il trasporto dell'idrogeno verde. Inoltre, qualora fosse necessario, verranno costruite nuove infrastrutture dedicate. Questo progetto sarà dotato di una capacità di importazione di idrogeno pari a 4 Mpta provenienti dall'Africa del Nord e sarà in grado di soddisfare oltre il 40% dell'obiettivo totale di importazione stabilito dal Piano RePowerEu.

- Callisto Mediterranean CO2 Network

L'UE mira a sviluppare il progetto Callisto (CArbon LIquefaction transportation and STOrage) Mediterranean CO2 Network, che prevede la raccolta e il trasporto dell'anidride carbonica sia via terra (onshore), utilizzando condotte esistenti o nuovi gasdotti in superficie, sia via mare, con la ricezione della CO2 liquefatta in Italia e in Francia, per il successivo stoccaggio nell'hub di Ravenna. Snam e Eni, coinvolti nell'iniziativa, definiscono questo progetto come "il più grande hub di CO2 multimodale ad accesso aperto nel Mediterraneo". Questo progetto entrerà in funzione dal 2027, con un sito di stoccaggio in acque profonde e con una capacità stimata di 500 milioni di tonnellate di anidride carbonica.

 

In conclusione, la competizione globale sull'uso dell'idrogeno sta emergendo come un'opportunità chiave per alcuni Paesi per diventare leader, mentre altri rischiano di rimanere indietro se non adottano una strategia chiara.

L'Italia è in corsa: ha elaborato delle linee guida preliminari per una strategia nazionale per l'idrogeno. La chiave per il successo include un contesto normativo chiaro e l'implementazione di infrastrutture di trasporto adeguate. Tuttavia, rimangono ancora spazi per competere e emergere nel settore dell'idrogeno.

 

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