Negli ultimi anni, l'elettrificazione dei veicoli è diventata uno dei temi centrali per la sostenibilità. Specialmente nel settore dei trasporti industriali, la necessità di abbattere le emissioni di CO2 è un argomento impellente e non più rimandabile.
In Italia, come nel resto d’Europa, la corsa verso la sostenibilità è alimentata da normative ambientali sempre più stringenti, dal pacchetto Fit for 55 al carbon farming, e da una sensibilità crescente verso l’e-mobility. Ma al di là delle intenzioni e delle strategie, quanto è davvero diffusa l’adozione dei veicoli elettrici industriali nel nostro Paese?
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L’elettrificazione dei veicoli industriali, dai furgoni per le consegne ai mezzi pesanti, fino a quelli per attività industriali specifiche, è cresciuta rapidamente. Tuttavia, il livello di diffusione varia significativamente a seconda del tipo di veicolo e delle infrastrutture disponibili.
Oltre alla già citata riduzione delle emissioni, si può citare il risparmio sui costi operativi: i costi per l’energia elettrica sono generalmente inferiori rispetto alle altre fonti combustibili, e i veicoli elettrici richiedono meno manutenzione grazie all’assenza di componenti come motori a combustione e sistemi di scarico.
Il minor costo del kWh rispetto al diesel e il minore fabbisogno di manutenzione (assenza di motori termici e scarichi) riducono notevolmente il TCO (Total Cost of Ownership).
Qualche dato: in Europa, il TCO dei veicoli BEV (Battery Electric Vehicle) è già competitivo rispetto alle ICE (Internal Combustion Engine) in molti segmenti, con risparmi fino al 19 % (circa 1.200 – 2.900 € annui anche grazie allo smart charging).
Nonostante i progressi tecnologici, tuttavia, ci sono ancora alcune sfide che rallentano l’adozione dei veicoli elettrici industriali.
L’infrastruttura di ricarica, sebbene in continua espansione, non è ancora adeguata a sostenere un’adozione su larga scala: le colonnine disponibili, pur in costante aumento, restano distribuite in modo disomogeneo sul territorio.
A fine 2024 in Italia erano presenti oltre 64.000 punti di ricarica pubblici, saliti a quasi 66.000 nel primo trimestre 2025. Tuttavia, circa il 57 % di questi è concentrato nel Nord, lasciando meno copertura al Centro-Sud e nelle aree industriali periferiche.
Autonomia e tempi di ricarica, sebbene in aumento la prima e in diminuzione la seconda, restano un limite per molte aziende che necessitano di veicoli operativi per lunghi periodi.
Esistono degli incentivi statali per l’acquisto di modelli a minori emissioni, proprio come per il trasporto privato, tuttavia il prezzo è spesso ancora una barriera che ostacola l’elettrificazione.
Per concludere, l’elettrificazione dei veicoli industriali, e non solo, è una delle sfide più urgenti per rendere davvero sostenibile la mobilità nei settori produttivi. I dati mostrano una crescita incoraggiante, ma il percorso è tutt’altro che completato.
Nei prossimi anni, vedremo una maggiore integrazione di tecnologie come batterie più avanzate, sistemi di ricarica rapida e soluzioni ibride per coprire le tratte più lunghe.
I costruttori stanno investendo anche nell’idrogeno come alternativa per i veicoli pesanti a lunga percorrenza, ma l’elettrificazione resta al centro della transizione ecologica.
Sarà quindi fondamentale potenziare le infrastrutture di ricarica e continuare a incentivare le aziende che scelgono di impiegare veicoli elettrici.
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