Il trasporto ferroviario è da sempre considerato il più sostenibile tra la mobilità motorizzata.
Lo diceva già nel 2020 l’Agenzia Europea dell’Ambiente (EEA): “viaggiare in treno è la forma più ecologica di trasporto motorizzato di passeggeri in Europa, in termini di emissioni di gas serra, rispetto al viaggiare in auto o in aereo”. Questo vantaggio deriva soprattutto dall’elevata efficienza energetica dei treni e dal mix energetico che include un’alta quota di fonti rinnovabili.
In Italia l’attenzione all’ambiente nella rete ferroviaria è alta: il 72% della rete è già elettrificato e, grazie agli investimenti del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, si punta a salire all’83% entro il 2030. In vista della prossima EXPO Ferroviaria 2025 (Milano, 30 settembre –2 ottobre), che metterà in mostra le ultime innovazioni del settore, il concetto di e-mobility – ovvero l’elettrificazione e l’uso di tecnologie ad emissioni ridotte – è più attuale che mai.
In questo articolo andremo ad approfondire:
I numeri confermano l’impatto ambientale molto basso del treno rispetto agli altri mezzi.
Ad esempio, studi EEA riportano che le emissioni medie di CO₂ per passeggero-chilometro sono circa 14 grammi per il treno, contro 104 grammi per l’automobile e 285 grammi per l’aereo.
In termini pratici, per un viaggio Milano–Roma (circa 570 km) l’aereo immette nell’aria 116,8 kg di CO₂ per passeggero, l’auto circa 67,4 kg, mentre lo stesso spostamento in treno pesa solo 25,2 kg di CO₂.
Questi dati dimostrano che anche quando l’elettricità proviene in parte da fonti fossili, l’efficienza del trasporto su ferro mantiene le emissioni molto inferiori.
Va inoltre ricordato che in Italia quasi il 40% dell’energia elettrica proviene da fonti rinnovabili, quindi i treni elettrici diventano ancor più “green” con l’aumentare delle energie pulite.
In ogni caso, il saldo complessivo del trasporto ferroviario rimane ampiamente migliore rispetto a gomma e aria.
Nonostante il treno parta già avvantaggiato sul fronte della sostenibilità, esistono numerose tecnologie innovative che puntano a ridurre ulteriormente le emissioni dell’intero ciclo di vita del mezzo e delle infrastrutture. Tra queste:
Treni ibridi e multi-alimentazione: già oggi esistono convogli come il treno “Blues” (alimentazione elettrica, a batteria e diesel), che tagliano del 50% il consumo di combustibile e abbassano notevolmente le emissioni rispetto ai diesel tradizionali. I nuovi treni regionali “Pop” e “Rock” consumano fino al 30% in meno di energia rispetto alle vetture precedenti.
Infrastrutture e stazioni “verdi”: anche le officine, le linee di alimentazione e le stazioni stanno diventando più sostenibili: installazione di pannelli fotovoltaici sui tetti delle stazioni, sistemi di illuminazione LED a basso consumo, dispositivi di recupero energetico e controllo digitale del traffico ottimizzano la circolazione dei treni, aumentando la capacità delle linee e riducendo i consumi.
In conclusione, l’e-mobility nel settore ferroviario si fonda su un solido vantaggio di base: i treni di norma già inquinano molto meno degli altri veicoli.
Grazie alle tecnologie verdi in evoluzione (elettrificazione capillare, treni ibridi/batteria/idrogeno, infrastrutture a impatto ridotto, energie rinnovabili), il trasporto su rotaia può diventare ancora più pulito e contribuire efficacemente alla decarbonizzazione complessiva della mobilità.
L’impegno delle aziende ferroviarie, delle istituzioni e della ricerca è dunque volto a trasformare il treno nel mezzo di trasporto davvero “zero emissioni” del futuro, confermando il ruolo centrale delle ferrovie per una mobilità più sostenibile.
In occasione dell’EXPO Ferroviaria 2025 saranno protagonisti tutti questi temi innovativi, mostrando come l’e-mobility sui binari non sia solo una prospettiva lontana, ma una realtà in rapida espansione.
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