Il rapporto congiunto Prospettive Agricole OCSE-FAO 2020-2029 sottolinea la costante esigenza di investire per realizzare sistemi alimentari produttivi, resilienti e sostenibili viste le attuali incertezze. Il report sostiene infatti che, nel prossimo decennio, circa l'85% della crescita della produzione globale di coltivazioni deriverà da migliori raccolti grazie al maggiore utilizzo di input, investimenti in tecnologie di produzione e da migliori pratiche di coltivazione.
La Legge di Bilancio 2020 ed in particolare il Credito di Imposta 2020 sono gli strumenti messi in campo dal legislatore italiano per supportare il settore agricolo ad affrontare la trasformazione digitale di mezzi ed impianti. Un secondo aspetto normativo a supporto del settore è quello rappresentato dalle “Linee guida per l’interpretazione dei requisiti cui agli allegati A e B della legge 232/2016 per l’Agricoltura 4.0 e di Agricoltura di precisione” redatta dall’Ente Italiano di normazione (UNI).
In questo articolo esploriamo quali sono le misure previste e gli incentivi per gli operatori del settore, se invece vuoi approfondire il contributo di Modofluido per la meccanica agricola clicca qui!
La Legge di Bilancio 2020 (L. 160/2019) ha delineato le agevolazioni fiscali accessibili alle imprese e previste dal Piano Nazionale Impresa 4.0. La nuova disciplina ha introdotto l’incentivo fiscale del credito d’imposta per l’acquisto di nuovi beni strumentali, l'obiettivo è quello di incentivare i nuovi investimenti da parte della aziende in beni strumentali nuovi e ordinari e in tecnologia 4.0.
Inoltre si sottolinea che, il nuovo credito d’imposta per il 2020 è utilizzabile come credito per la compensazione delle spese tributarie sostenute tramite F24 come IVA, IMU, contributi previdenziali, oltre che le imposte dirette (Irpef, Ires, Irap).
Possono accedere al credito d'imposta tutte le imprese agricole residenti nel territorio nazionale, indipendentemente dalla forma giuridica, dal settore economico di appartenenza, dalla dimensione e dal regime fiscale di determinazione del reddito.
Tra i beneficiari rientrano quindi sia i contoterzisti, sia le imprese agricole, anche individuali, che si avvalgono del regime forfettario, che erano stati invece esclusi dalle precedenti disposizioni del super e iperammortamento.
Su questo punto occorre fare una distinzione: la discriminante è rappresentata dall'apporto tecnologico del bene, oggetto di investimento, alla trasformazione digitale dell'impresa. Nello specifico:
per gli investimenti aventi ad oggetto beni strumentali diversi da quelli ad elevato contenuto tecnologico (Impresa 4.0), il credito d’imposta è stabilito nella misura del 6% dei costi sostenuti, nel limite massimo di investimento ammissibile pari a 2 milioni di euro.
Per gli investimenti funzionali alla trasformazione tecnologica e digitale delle imprese, rispondenti ai requisiti tecnici contenuti nelle apposite tabelle A e B allegate alla L. n. 232/2016, il credito d’imposta è riconosciuto nella misura del 40% dei costi sostenuti, per gli investimenti fino a 2,5 milioni di euro e del 20% per gli investimenti oltre i 2,5 milioni di euro, fino al limite massimo di 10 milioni di euro.
Si precisa che i beni in oggetto di analisi devono essere destinati a strutture produttive situate nel territorio dello Stato italiano. Nel caso delle macchine agricole, un'ulteriore precisazione riguarda i trattori e le mietitrebbie e le dotazioni necessarie per rientrare tra i beni 4.0, quali:
presenza di telematica con funzione di trasferimento dati,
sistema di guida automatica – idraulica o con motorino elettrico al volante.
Per tutte le altre macchine agricole, le dotazioni variano a seconda della natura della macchina, ma restano comunque validi i due vincoli fondamentali dell’automazione e dell’interconnessione.
È possibile utilizzare il credito d’imposta fino al 30 giugno 2021 a condizione che l’acquisto della macchina sia effettuato entro il 31 dicembre 2020 e sia avvenuto il pagamento di un acconto in misura almeno pari al 20% del costo dell’investimento.
La Prassi di Riferimento UNI/PdR 91:2020 chiamata “Linee guida per l’interpretazione dei requisiti cui agli allegati A e B della legge 232/2016 per l’Agricoltura 4.0 e di Agricoltura di precisione” è stata pubblicata il 21 ottobre 2020 dall’Ente Italiano di normazione (UNI). L’obiettivo del lavoro è stato quello di delineare le linee guida utili per esaminare le principali tecnologie e attrezzature utilizzate in agricoltura, nel settore zootecnico e in quello lattiero-caseario.
La PdR identifica 3 aree di correlazione tra la tecnologia e il mondo dell’agricoltura:
Occorre precisare che “le prassi di riferimento” sono previste dal Regolamento UE n. 1025/2012, in qualità di documenti che introducono prescrizioni tecniche ed elaborati sulla base di un rapido processo di condivisione ristretto ai soli autori, sotto la conduzione operativa di UNI. Le PdR, se non trasformate in un documento normativo entro 5 anni dalla loro emissione, devono essere ritirate.
Gli strumenti normativi predisposti dal legislatore rappresentano considerevoli vantaggi di natura fiscale riservati al settore agricolo, le valutazioni e le scelte imprenditoriali degli operatori dovrebbero, quindi, in primo luogo essere indirizzate ad individuare le soluzioni più efficienti in un'ottica di ammodernamento di impianti e dei macchinari agricoli.
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In collaborazione con Digital Dictionary