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Ridurre le emissioni di CO₂: lo scenario nel settore Oil&Gas

15/10/2024 da Redazione, pubblicato in Oil&Gas, Transizione energetica, Scenari

Ridurre le emissioni di CO₂: lo scenario nel settore Oil&Gas

Posted by Redazione on 15/10/2024

L'industria del petrolio e del gas sta affrontando un momento delicato, mentre i cambiamenti strutturali nel settore energetico si intensificano progressivamente. 

L’attuale andamento del mercato dimostra che la domanda di combustibili fossili è in aumento, ma occorre ricordare che gli obiettivi posti all’interno dell'Accordo di Parigi mirano a limitare il riscaldamento globale sotto i 2°C, più realisticamente a 1,5°C, con conseguente riduzione netta di emissioni inquinanti.

In questo articolo approfondiamo il ruolo delle compagnie petrolifere in questo scenario e la necessità di diminuire le emissioni inquinanti. Buona lettura!

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Il ruolo delle compagnie petrolifere

Il report stilato dall'Agenzia Internazionale dell'Energia (AIE) intitolato "The oil and gas industry in Net Zero transitions" esplora come le compagnie petrolifere e del gas possano accelerare la transizione verso la riduzione delle emissioni, puntando a risultati ambiziosi.

Parliamo di un segmento industriale che attualmente fornisce oltre la metà dell'approvvigionamento energetico globale e impiega quasi 12 milioni di persone in tutto il mondo. Un settore caratterizzato da una complessità articolata, comprendendo una vasta gamma di attori, dai piccoli operatori specializzati alle grandi compagnie nazionali (NOC).

Le NOC rappresentano oltre la metà della produzione mondiale di petrolio e gas e circa il 60% delle riserve mondiali.

Tuttavia, molte compagnie osservano la transizione energetica da spettatori, investendo solo l'1% del totale globale in energia pulita. Questo è un dato significativo, indicando che - ad oggi - l'industria nel suo complesso rappresenta una forza marginale nel sistema di transizione verso un'energia pulita a livello mondiale.

La necessità di ridurre le emissioni nell’Oil&Gas

Per allinearsi a uno scenario di tutela rispetto all’aumento delle temperature globali è essenziale ridurre le emissioni del 60% entro il 2030 e avvicinare l'intensità delle emissioni a zero entro i primi anni '40.

Il metano rappresenta una delle strade più seguite per la riduzione delle emissioni, ma non è l'unica area da affrontare. Le emissioni derivanti dalle operazioni di petrolio e gas attualmente costituiscono una parte significativa delle emissioni globali di gas serra legate all'energia. Per ottenere riduzioni significative, è necessaria una coalizione più ampia e obiettivi più ambiziosi all'interno dell'industria.

La cattura della CO₂: un passo verso la sostenibilità

Ecco allora gli investimenti in crescita per l’applicazione delle prassi dedicate alla "carbon capture" o "CO₂ capture".

La cattura della CO₂ utilizza processi di separazione del gas, come assorbimento e membrane, per isolare la CO₂ dai prodotti di combustione. Una volta "catturata", la CO₂ può essere sequestrata in siti di stoccaggio permanenti, un processo noto come Carbon Capture and Storage (CCS), o riutilizzata per produrre beni contenenti carbonio, come cemento e biocombustibili, attraverso il Carbon Capture and Utilization (CCU). A volte, si combina il sequestro e il riutilizzo attraverso un processo comunemente chiamato CCUS.

I siti di stoccaggio sono spesso situati presso formazioni geologiche profonde, come acquiferi salini o giacimenti esauriti. Attualmente, siti in Norvegia, Canada, USA e Australia permettono di ospitare circa 8 milioni di tonnellate di CO₂ all'anno. Secondo l'International Energy Agency, la capacità di stoccaggio della CO₂ supera le necessità per raggiungere gli obiettivi di emissioni nette zero entro il 2050.

Uno dei progetti più concreti è rappresentato dall'impianto offshore di Sleipner, attivo dal 1996 nel Mare del Nord, dove il gas naturale viene trattato per rimuovere CO₂ in eccesso. Questa attività ha permesso di evitare le elevate tasse norvegesi sulle emissioni di CO₂, stoccando oltre 16 milioni di tonnellate di CO₂ in un acquifero salino.

Il progetto Sleipner ha avuto successo sia a livello tecnico che economico, fornendo importanti informazioni sui meccanismi di trasporto della CO₂. Se il combustibile è fossile, la cattura e il sequestro riducono le emissioni. Con combustibili rinnovabili, come biomasse, si ottiene un sistema a emissioni negative, riducendo ulteriormente la CO₂ atmosferica grazie alla fotosintesi delle biomasse.

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Un percorso complesso ma necessario

All’interno di questo panorama è necessario un dialogo tra governi e aziende produttrici al fine di garantire un percorso efficace per la riduzione delle emissioni e promuovere un futuro sostenibile.

È cruciale che le compagnie diversifichino le spese di capitale verso progetti di energia pulita. Secondo l'AIE, un'ambizione ragionevole sarebbe quella di destinare il 50% delle spese di capitale a progetti di energia pulita entro il 2030.

 

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