<img height="1" width="1" style="display:none;" alt="" src="https://dc.ads.linkedin.com/collect/?pid=703708&amp;fmt=gif">
modofluido_slider
Infografica Economia circolare
INFOGRAFICA

Sostenibilità d'impianto

L'industria italiana del riciclo: un pilastro dell'economia circolare 

>
Guida condition monitoring
GUIDA

Condition monitoring

Prontuario per il manutentore, guida sulla contaminazione dell'olio

>

Come scegliere un accumulatore nel settore Oil&Gas? Parola all'esperto

15/03/2019 da Redazione, pubblicato in Oil&Gas

Come scegliere un accumulatore nel settore Oil&Gas? Parola all'esperto

Posted by Redazione on 15/03/2019

Secondo la definizione del dizionario Treccani, un impianto è «l’insieme dei macchinari, delle attrezzature e dei mezzi di produzione in genere che, impiegati in maniera coordinata, sono necessari per la produzione di determinati beni o servizi: i. siderurgici, i. di trasporto, i. chimici; gli i. di un cantiere edile...».

Affinché il tutto funzioni in perfetta armonia, è necessario impiegare e dimensionare correttamente i componenti. Riserva di energia, pulsazioni, rumore, colpi d’ariete, sono problematiche note agli addetti ai lavori che trovano negli accumulatori una valida soluzione. Ne abbiamo parlato con l'Ing. Davide Mongiu, il Product Manager della divisione accumulatori di HYDAC Italia S.p.A.
Ogni giorno Davide si confronta con aziende dei diversi settori e, oggi, ci parlerà del corretto dimensionamento e quindi della corretta scelta dell’accumulatore anche in ambito Oil&Gas.

 

Prassi di costruzione e certificazione

 

1.  Ing. Mongiu, da cosa parte la definizione del sistema da adottare?

Per rispondere a questa domanda è fondamentale partire da una premessa: per definire il corretto dispositivo il confronto con il cliente è fondamentale. La definizione del tipo di accumulatore parte, infatti, dall’analisi del tipo di impianto e della problematica del cliente.
Come noto, l’accumulatore può svolgere funzioni di riserva o di dissipatore di energia. Sulla base di questa distinzione sarà necessario prendere in considerazione i dati operativi che regolano il fenomeno.

Così, solo un’attenta analisi dei parametri funzionali di impianto permetterà di individuare la migliore soluzione. Informazioni quali pressione di esercizio, volume da erogare/accumulare, temperature operative e fluido di lavoro, sono solo alcune delle informazioni necessarie.

 

2.  Come si traduce questo in ambito Oil&Gas?

In ambito Oil&Gas l’accumulatore risponde a due principali necessità: riserva e dissipazione di energia. Funge da riserva energetica in tutti quei casi in cui l’impianto richieda una fonte di energia supplementare. Ad esempio, è molto comune che l’accumulatore debba supportare la pompa nell’attuazione di un cilindro o di una valvola per il sezionamento. Un’altra tipica applicazione è rappresentata dai sistemi BlowOut Preventer, in cui gli accumulatori sono impiegati come sistemi di emergenza per la chiusura delle teste pozzo.

Impianti nei quali si registrano pulsazioni o colpi di pressione richiedono, al contrario, l’impiego dell’accumulatore inteso come elemento dissipatore.

Un tipico caso è rappresentato dalla presenza di una pompa a pistoni che, per la sua architettura, causa rumori e vibrazioni. L’installazione di un accumulatore permette di smorzare le pulsazioni minimizzando quest’effetto.

Sempre in ambito di dissipazione di energia vale la pena citare il “colpo d’ariete”. Fenomeno che si verifica nel momento in cui la chiusura repentina della valvola genera un picco di pressione.

 

👉Ottieni un aggiornamento sulle regolamentazioni in essere per gli ambienti a rischio esplosione. Scopri di più su ATEX; IECEx e NEC/NFPA 70: clicca questo link!  

 

3.  A fronte di queste premesse, come si configura un accumulatore?

Come abbiamo visto, è fondamentale raccogliere una molteplicità di informazioni dal cliente: tipologia d’impianto, parametri di funzionamento, materiali, destinazione finale.

Nel mio operato quotidiano cerco di supportare il cliente focalizzando al meglio queste variabili ed essere così in grado di offrire un dimensionamento ottimale.   

Inoltre, allo scopo di rendere più agevole questa attività, Hydac ha realizzato dei form che il cliente può liberamente compilare e che utilizzeremo per configurare l’accumulatore.

Si tratta di tre moduli, reperibili online, formulati secondo le principali funzioni applicative:

Tutti i moduli sono consultabili a questo link. Inoltre, è possibile integrare all’esperienza consolidata nel settore e sul prodotto, la tecnologia di analisi sviluppata dai nostri tecnici: il software ASP 5 di HYDAC può elaborare i parametri forniti restituendo una simulazione del comportamento del sistema di accumulo.

 

4.  Quali altre variabili sono oggetto di valutazione nella definizione di un accumulatore?

In ambiente Oil&Gas regolamentazioni, direttive e specifiche di progetto sono delle variabili determinanti, spesso correlate al paese di destinazione dell’impianto. (Per un approfondimento sulle normative per i recipienti in pressione si rimanda all'articolo "Oil&Gas e recipienti in pressione: normative, design code e qualifiche", n.d.r.). 

Per sua natura l’accumulatore, essendo un recipiente in pressione, è soggetto a direttive specifiche che ne regolano l’immissione sul mercato. Il gruppo HYDAC, presente in tutto il mondo, è in grado di fornire la documentazione necessaria garantendone la conformità. Ma non solo, la specializzazione nel comparto ci permette di soddisfare le diverse specifiche di progetto.

La definizione finale del dispositivo più idoneo all’impianto è il risultato di un’attenta analisi che pondera tutte le caratteristiche d’impianto. L’ampia gamma di dispositivi standard di HYDAC permette di trovare una valida soluzione nella maggior parte dei casi, mentre la possibilità di costruire dispositivi ad hoc (o personalizzarli in virtù di specifiche di progetto) consente di poter fornire sempre l’accumulatore più idoneo.

 

A proposito di normative, abbiamo realizzato un aggiornamento sulle regolamentazioni in essere per gli ambienti a rischio esplosione. Scopri di più su ATEX; IECEx e NEC/NFPA 70: clicca sul bottone qui di seguito e leggi l'approfondimento! 

 

Prassi di costruzione e certificazione