Per migliorare le prestazioni ed estendere la vita utile delle centrali di produzione di energia, gli impianti eolici sono sempre più soggetti ad interventi di repowering e revamping in grado di aumentare l’efficienza e la potenza delle turbine, che ad oggi presentano componenti usurate e obsolete.
Dal momento che più del 15% delle turbine eoliche installate in Italia ha oltre 15 anni di vita, questa tipologia di interventi diventa una misura necessaria in un contesto attuale di rilancio per l'aggiornamento del settore eolico come uno dei volani per lo sviluppo dell'energia rinnovabile.
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A seguire nell'articolo vedremo in che cosa consistono repowering e revamping e quali sono le differenze tra i due interventi. Parleremo di:
Il repowering è il processo di sostituzione dei componenti originali di un impianto energetico con altri nuovi, e di riconfigurazione del layout al fine di aumentare la resa dell'impianto.
A causa del degrado intrinseco di moduli e turbine, l'attuale capacità di generazione installata in Italia si ridurrà gradualmente nei prossimi 20 anni a meno che non venga sostituita con nuovi componenti. Di conseguenza, l'adozione di strumenti normativi volti ad incentivare gli interventi di repowering non mira solo ad aumentare l'impiego di fonti energetiche rinnovabili, ma anzi si rende necessaria per mantenere gli attuali livelli di capacità di generazione a basse emissioni di carbonio dell'Italia.
Nella tabella sottostante vengono riportati gli iter autorizzativi previsti dalle normative vigenti per tipologia di impianto, che sono tre:
Autorizzazione Unica (AU) – introdotta dall’articolo 12 del D.Lgs. 387/2003.
Procedura Abilitativa Semplificata (PAS) – procedura introdotta dal D.Lgs. 28/2011 in sostituzione della Denuncia di Inizio Attività (DIA).
Comunicazione al Comune – adempimento previsto per semplificare l’iter autorizzativo di alcune tipologie di piccoli impianti per la produzione di energia elettrica, calore e freddo da FER, assimilabili ad attività edilizia libera.
Oltre la presenza dei requisiti normativi, l'attuazione di un intervento di repowering prevede la verifica di altri fattori tra cui:
il rispetto di determinati vincoli ambientali e paesaggistici;
la valutazione tecnico-economica degli interventi di miglioria;
la fattibilità tecnica;
la presenza di determinate condizioni per il trasporto e la logistica.
Attivare il repowering su tutto l’installato eolico italiano significherebbe una riduzione di emissioni di CO2 per 25 milioni di tonnellate. Guarda il video a cura di ElettricitàFutura con l'intervento di Luca Bettonte, Vice Presidente di Elettricità Futura e A.D. di ERG che approfondisce i benefici del repowering e gli strumenti necessari a implementare lo sviluppo e mantenimento di queste tecnologie.
Se con il repowering si indica la sostituzione completa del parco eolico, con l'intervento di revamping invece avviene la sola sostituzione dei componenti obsolescenti o usurati sempre con la finalità di migliorare le performance dell'intero impianto. Inoltre, l'intervento di revamping è meno invasivo poiché non modifica la configurazione dell’impianto mediante l’installazione di nuove turbine.
In termini di revamping le principali migliorie che possono essere attuate sono riconducibili al reblading e qui parliamo di un intervento legato alla sola sostituzione delle pale delle turbine con altre più efficienti; alla sostituzione o aggiornamento del PLC (Programmable Logic Control) per correggere ed adattare il controllo del "pitch" alle specificità della nuova pala adottata; infine, l'ultima tipologia di intervento riguarda la possibilità di installare anemometri in corrispondenza dello spinner per migliorare le performance.
Ecco alcuni vantaggi legati agli interventi di ammodernamento dei parchi eolici esistenti tramite il revamping:
In conclusione, secondo gli esperti, adottare iniziative volte all'aggiornamento degli impianti esistenti sia eolici sia legati alle altre energie rinnovabili attraverso interventi di repowering o revamping permetterebbe all'Italia di raggiungere quasi metà degli obiettivi previsti dal PNIEC entro il 2030. Un grande passo in avanti possibile, a seguito di un'attenta valutazione degli interventi sotto il profilo economico, tecnologico, ingegneristico e normativo.
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In collaborazione con Digital Dictionary
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