Il nuovo anno sta arrivando e come tutti gli anni si tirano le somme e si fanno le previsioni per l’anno che verrà. Si potrebbe ridurre il lavoro ed elencare solo numeri e tendenze, ma questo non è l’approccio del Direttore Generale di HYDAC S.p.A. che, in un articolo pubblicato su Linkedin, ha espresso i suoi ringraziamenti a tutto il team HYDAC.
Nell'articolo, l'Ing. Massimo Sanelli ha illustrato, anche attraverso la sua lunga esperienza nel settore, come sia sbagliato pensare all’oleodinamica come a un comparto maturo o, addirittura, vetusto, ma sia, anzi, in grado di essere un precursore dell’innovazione tecnologica: oleodinamica 4.0, smart farming, efficienza energetica, ottimizzazione e miniaturizzazione degli impianti, condition monitoring e molto altro.
Ecco di seguito riportata l'analisi dell'Ing. Massimo Sanelli, buona lettura!
#1 L'evoluzione dell'oleodinamica: le principali svolte dagli anni '90 ad oggi
Da anni ormai lavoro in aziende che si occupano di elettroidraulica, oggi, parlare di digitalizzazione è diventato di moda e, questo, mi ha portato a fare una riflessione in merito all’evoluzione dell’elettronica nell’oleodinamica che voglio condividere con voi.
Nella mia vita professionale, nei primi anni '90, ho avuto il grande vantaggio di esplorare molteplici ambiti e applicazioni, passando dalla progettazione alla messa in servizio di sistemi di controllo e monitoraggio dei più svariati sistemi di produzione continua: cementifici, acciaierie, cartiere, centrali elettriche, raffinerie e così via.
Nasceva a quei tempi la cosiddetta elettroidraulica ovvero l’applicazione dell’elettronica per la regolazione oleodinamica. Il connubio elettronica digitale ed oleodinamica non è, infatti, un fatto recente. Il passaggio alla regolazione digitale, è stato reso possibile da tecnologie sviluppate alla fine degli anni '80 e cresciute sino agli anni 2000 e che stanno, ancora oggi, facendo passi avanti. Con l’avvento dei Bus di Campo e l’on board electronics abbiamo assistito all’evoluzione dell’elettronica in idraulica, non più relegata al quadro elettrico ma distribuita a bordo del componente e in grado di comunicare con altri sistemi. Questa tecnologia è stata da subito sfruttata da parecchi costruttori italiani di macchine, che sono spesso i più lungimiranti.
Nei settori delle macchine utensili, nelle presse di varie forme e per vari materiali, nelle macchine ad iniezione plastica, nella siderurgia si cominciò ad avere una massiccia presenza di Bus di Campo e di applicazioni digitali che integravano le trasmissioni di potenza in modo ibrido (elettromeccanica, pneumatica e oleodinamica). Qualche costruttore iniziò a pensare a macchine totalmente elettriche per poi, spesso, tornare, anche parzialmente, sui suoi passi. Quando la densità di potenza richiesta, il tempo di vita della macchina e la facilità di manutenzione diventavano delle priorità imprescindibili, si tornava a macchine idrauliche o ibride.
La digitalizzazione delle macchine mobili (agricoltura, movimento terra, macchine municipali e da sollevamento) è avvenuta in tempi successivi e con lo sviluppo di sensori e azionamenti Can Bus. In seguito e in tempi decisamente più recenti, si è iniziato a parlare di comfort, sicurezza, normative, connettività, controllo da remoto, guida autonoma, Isobus e molto altro. Sicuramente, nel mondo dell’oleodinamica mobile e nelle applicazioni elettroniche applicate alla trasmissione di potenza c’è ancora tanto da fare e da inventare.
#2 Il passaggio dall’elettroidraulica all’oleodinamica 4.0
Vien da sé che si è poi passati alla possibilità di monitorare e riparametrizzare e adattare alle funzioni della macchina sia assi idraulici, sia pompe e motori. A quel punto il salto verso l’IIoT e all’Intelligent Predictive Maintenance integrando in sensori locali il Condition Monitoring e il Fluid Care è diventato semplice. Questo è stato possibile dalla spinta del digitale, dalla facilità di calcolo dei sistemi elettronici sempre più potenti e sempre più miniaturizzati e, di conseguenza, dalla formulazione di algoritmi sempre più spinti e più attenti al tipico comportamento non lineare dei sistemi che trattiamo.
Ci viene ora abbastanza facile, anche in oleodinamica, parlare di connettività, di cloud, di IO-Link, di Fog device e di Digital Twin, in poche parole di Industria 4.0, efficienza energetica, smart farming, condition monitoring, manutenzione predittiva, sia in campo mobile che industriale e nel pieno rispetto della sicurezza e delle norme vigenti.
Per saperne di più leggi "Componenti dell'oleodinamica: guida alla digitalizzazione" e se vuoi approfondire i passaggi chiave dell’Industry 4.0, clicca sull’immagine qui sotto e ricevi la nostra guida gratuita!
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Volevo quindi cogliere l’occasione della nostra presenza sui canali digitali per ringraziare pubblicamente i miei colleghi. Lavorare da noi non è da tutti, si chiede molto in termini di intensità. Non è questione di turni di lavoro, di orario, di fatica; è esclusivamente questione di tensione: al dettaglio, al risultato di squadra, alla voglia di fare le cose sempre meglio.
Ma se si parla di “quinta” mi viene in mente anche la V sinfonia di Beethoven che con il suo Sol-Sol-Sol-Mi ci ricorda che il “Destino bussa alla porta”. Noi non ci adageremo al destino delle variazioni di mercato e continueremo il nostro cammino perché abbiamo tanto da dare ai nostri clienti.
Grazie quindi a chi crede in noi e nel nostro approccio: il mondo cambia velocemente e noi abbiamo già messo la quinta. Un grazie infine anche a tutti quelli che lavorano intorno alla nostra azienda e che ci hanno aiutato a crescere: fornitori, case del gruppo e naturalmente ai nostri Shareholders.
Auguro a tutti un 2019 pieno di successi.
M. Sanelli
Modofluido nasce come spazio in cui raccontare l’oleodinamica e il trattamento dei fluidi in modo semplice e scorrevole. La nostra missione è guidare il lettore alla scoperta delle principali innovazioni di questo settore in continuo mutamento e costante evoluzione.
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In collaborazione con Digital Dictionary
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