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Allarme siccità: quali azioni a supporto delle scorte idriche?

Scritto da Redazione | 30/04/2024

L'allarme siccità rappresenta uno dei più concreti segnali della crisi ambientale in cui versa il pianeta. Un’emergenza che si manifesta in ogni angolo del globo, dalle vaste pianure agricole dell'America centrale alle regioni sub-sahariane dell'Africa, passando per le aree densamente popolate dell'Asia. Qual è la situazione globale?

La siccità è una minaccia sempre più persistente che compromette la sicurezza alimentare, destabilizza le economie locali e costringe intere comunità a un'esistenza precaria.

In California, ad esempio, le scarse precipitazioni degli ultimi anni, congiuntamente a eventi brevi ma di grande intensità, hanno provocato un drastico calo delle riserve idriche, portando a restrizioni sull'uso dell'acqua e influenzando sia l'agricoltura che il consumo domestico. Similmente, in Australia, lunghi periodi senza pioggia stanno creando danni all'ambiente e agli habitat naturali, favorendo incendi boschivi di vasta portata.

In questo articolo parliamo di:

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Emergenza siccità in Italia

Anche in Italia si parla sempre più spesso di allarme siccità, con effetti tangibili progressivamente più gravi per quanto riguarda allevamenti, agricoltura, industria e forniture idriche.

Regioni intere si trovano a fronteggiare la scarsità di acqua, un bene prezioso e sempre meno disponibile.

In Veneto, per esempio, le precipitazioni del gennaio scorso sono state ben più ridotte rispetto alla media storica equivalente a 60 mm. In Umbria a destare preoccupazione è il Lago Trasimeno, che presenta un livello di acqua di un metro sotto la media, traducibile in una riduzione del 20% della portata complessiva. 

Questi scenari richiedono azioni immediate, mirate a preservare le scorte idriche esistenti e a esplorare nuove strategie per una gestione sostenibile dell'acqua, in modo da far fronte agli effetti dell'allarme siccità.

Il fenomeno del cuneo salino

L'emergenza siccità porta con sé l'aggravarsi del fenomeno del cuneo salino nelle diverse aree costiere. Questo processo si verifica quando l'acqua salata del mare penetra sempre più a fondo nei corsi dei fiumi a causa della diminuzione del flusso di acqua dolce verso il mare, contaminando così le fonti di acqua potabile e le riserve idriche utilizzate per l'agricoltura e l'industria.

Normalmente la forza esercitata dall'acqua dolce dei fiumi equilibra quella dell'acqua marina, mantenendo uno stato di equilibrio naturale. Tuttavia, durante periodi di siccità, la pressione esercitata dal fiume verso il mare diminuisce, consentendo così all'acqua salata di avanzare nell'entroterra attraverso le falde acquifere.

Un esempio tangibile è quello che sta riguardando il fiume Po durante l’ultimo anno, periodo in cui il cuneo salino si è spinto verso l'interno per 20-30 km. Le conseguenze? Le falde acquifere si saturano di acqua salata, rendendole inadeguate per l'uso in agricoltura e contribuendo all'inaridimento delle aree costiere.

Nei casi più gravi di questo fenomeno persino gli acquedotti possono incontrare difficoltà di approvvigionamento, poiché generalmente non sono dotati di sistemi per desalinizzare l'acqua. Non meno rilevante è l'impatto ambientale generato dall'elevata concentrazione di acqua salata, che può alterare gli equilibri degli ecosistemi del Delta, con ripercussioni negative sulla flora e sulla fauna.

Siccità e conseguenza nel campo dell’Hydropower

L'allarme siccità non risparmia altri comparti cruciali come quello dell'energia idroelettrica, che dipende fortemente dalla presenza di abbondanti risorse idriche per funzionare efficacemente.

Questo tipo di energia, considerata pulita e rinnovabile, si trova ora di fronte a significative sfide operative a causa della diminuzione della portata di fiumi e invasi. La riduzione delle disponibilità d'acqua impatta direttamente sulla capacità produttiva legate all’hydropower, ma sottolinea al contempo una problematica che coinvolge, anche in questo caso, sia il contesto civile che quello industriale.

In questo quadro, diventa cruciale per i governi, le associazioni di categoria e le comunità collaborare al fine di sviluppare e implementare politiche volte a ottimizzare l'uso dell'acqua, ridurre gli sprechi e investire in tecnologie innovative che possano mitigare gli effetti della siccità.

La desalinizzazione come soluzione per il presente e il futuro

Tra le diverse soluzioni al vaglio degli esperti, i processi di desalinizzazione stanno acquisendo uno spazio sempre più rilevante, offrendo una soluzione efficace al problema della progressiva siccità. La capacità di trasformare l'acqua di mare, abbondante ma non direttamente utilizzabile, in preziosa acqua dolce costituisce una modalità strategica per mitigare gli effetti della carenza idrica.

Fortunatamente le innovazioni tecnologiche nel campo della desalinizzazione stanno progressivamente riducendo i costi operativi e l'impatto ambientale associato a questi processi, rendendoli una soluzione sempre più accessibile e sostenibile.

L'adozione di fonti energetiche rinnovabili per alimentare le centrali di desalinizzazione potrebbe ulteriormente migliorare l'efficienza energetica e ridurre l'impronta ecologica di queste operazioni.

La desalinizzazione non solo offre una risposta immediata all'allarme siccità, ma può anche giocare un ruolo strategico nel lungo termine, fornendo una fonte affidabile di acqua dolce in grado di sostenere le comunità, l'agricoltura e i processi industriali in ambiti territoriali caratterizzati da limitate risorse idriche naturali.

 

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