Il futuro dell’industria siderurgica è ricco di sfide e la sostenibilità degli impianti e ambientale rientra sicuramente tra i fattori chiave. I clienti e gli stakeholder di questo settore necessitano di maggior consapevolezza e responsabilità in tutti gli aspetti del processo industriale, in cui sono in gioco l’ambiente, la sicurezza degli impianti e l’efficienza energetica.
In questo panorama, la siderurgia italiana si colloca ai vertici con un'industria decarbonizzata all’80% e un modello circolare di produzione basato sul riciclo dei rottami ferrosi. Il recupero degli scarti, come il ferro già utilizzato, per la produzione di acciaio e nuovo materiale sembra essere la via più opportuna da seguire per una transizione eco sostenibile.
Che cosa si intende per rottami ferrosi? Quali sono i vantaggi? In questo articolo approfondiamo alcuni aspetti fondamentali del riciclo dei materiali ferrosi.
Nello specifico parliamo di:
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Il ferro è un elemento metallico presente in natura e si contraddistingue per un magnetismo naturale e la caratteristica ruggine arancione. Questo elemento viene solitamente utilizzato come componente nella formazione delle leghe metalliche. Tra le forme più comuni ritroviamo l’acciaio, lega ferrosa composta principalmente da ferro e carbonio (inferiore al 2,06%), la ghisa, lega ferrosa costituita principalmente da ferro e carbonio (maggiore di 2,06%) e il ferro battuto, una tipologia di acciaio a basso contenuto di carbonio. Il ferro è un materiale che vanta una lunga storia risalendo fino al XIII a.C. con quella che è denominata età del Ferro. La diffusione di questo materiale e delle sue leghe in epoca contemporanea continua ad essere notevole. Nella costruzione moderna viene infatti utilizzato in vari settori e in varie forme: acciaio da costruzione, acciaio speciale, acciaio per utensili, ecc. a seconda delle specifiche caratteristiche richieste (durezza, malleabilità, compressione, resistenza chimica o fisica). Tutti gli elementi metallici, ferro compreso, possono essere riciclati ripetutamente senza perdere le proprietà distintive che li rendono utili per la realizzazione di nuovi prodotti.
Il riciclo dei materiali ferrosi, infatti, è al centro dell'impegno del settore siderurgico per la sostenibilità d’impianto e ambientale. Utilizzando i rottami per produrre nuovo ferro e acciaio, l'industria siderurgica non solo conserva energia, emissioni, materie prime e risorse naturali, ma riduce il suo impatto sull’ambiente.
L’impiego dell’energia necessario per produrre ferro e acciaio da ferro riciclato è nettamente inferiore allo spreco energetico dovuto all’estrazione e alla lavorazione di nuovo materiale. L'utilizzo di metalli riciclati, infatti, permette di mitigare alcuni degli effetti negativi del processo minerario, che prevede un consumo idrico ed energetico elevato e provoca danni ambientali nelle aree circostanti le miniere.
Con il termine rottami ferrosi si fa riferimento a una serie di rifiuti composti da ghisa, ferro e acciaio che costituiscono la categoria dei rifiuti metallici. I rottami ferrosi, giunti al termine del loro ciclo di vita, possono essere recuperati mediante pressatura per poi essere nuovamente lavorati e trasformati attraverso specifici processi nelle acciaierie e nelle fonderie. Come anticipato, il riciclaggio dei rottami ferrosi presenta molteplici vantaggi economici e ambientali. In primis, come altre tipologie di riciclaggio dei rifiuti, grazie al riutilizzo dei rottami è possibile contrastare l’inquinamento ambientale e ridurne l’impatto. Questa pratica permette, infatti, di ridurre l’estrazione e la produzione di materie prime abbattendo così le conseguenti emissioni di gas serra, ma non solo. Secondo i dati elaborati da Federacciai sugli elementi forniti dal Bureau of International Recycling (BIR) il riciclo di una tonnellata di rottame ferroso permetterebbe di risparmiare:
Il recupero e il riutilizzo dei rottami ferrosi richiede apposite procedure a seconda del materiale che si deve trattare. A valle di uno smistamento, i diversi rottami vengono puliti, ne viene separato lo stagno e, dopo essere stati pressati, vengono consegnati a fonderie e acciaierie in cui assumono nuova vita attraverso la rifusione. Il materiale riciclato ottenuto è la base di partenza per la produzione di acciaio a forno elettrico. Il materiale ferroso nel forno elettrico (EAF) può successivamente essere integrato con minerale pre-ridotto (DRI) o pani di ghisa per dare vita a nuovi composti. Questa procedura può avvenire all’infinito senza che venga compromessa la qualità dell’output finale.
In conclusione, il modello italiano di produzione dei materiali ferrosi si basa prevalentemente sul riciclo degli stessi. Questo esempio di circolarità rappresenta un punto di partenza eccellente per la trasformazione green del settore, soprattutto se si aggiunge il fatto che sul fronte della sostenibilità circa l’80% della filiera è decarbonizzata. Mobilitare ulteriormente l’industria siderurgica per un’economia più pulita e circolare è uno dei prossimi passi al fine di rendere ancora più sostenibile l’intero settore.
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