Dal piano "Next Generation EU", proposto dalla Commissione Europea, al PNRR, Piano Nazionale Ripresa e Resilienza, approvato a fine aprile dal parlamento italiano: in questo articolo facciamo ordine sulle disposizioni normative che contribuiranno alla Rivoluzione Green in Italia e in Europa.
Nel contesto di un’economia che deve diventare sempre più circolare e rispondere agli obiettivi della decarbonizzazione imposti dall'Unione Europea, anche le linee guida della politica industriale ed energetica italiana devono aprire la strada ad una diffusione più rapida delle energie rinnovabili e delle tecnologie verdi.
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In questo articolo parliamo di:
Piano Next Generation EU: che cosa prevede?
Next Generation EU o NGEU, è il regolamento europeo redatto dalla Commissione Europea a seguito dell'emergenza Covid-19 nel quale vengono previste misure in risposta alla crisi economica per un totale 750 miliardi di euro. All'interno del Piano viene messo nero su bianco che, almeno il 37% del budget dei nuovi piani nazionali in materia energetica debba sostenere gli obiettivi climatici fissati dallo European Green Deal: secondo cui entro il 2030, le emissioni di gas clima-alteranti dovranno essere ridotte del 55%.
"Migliorare la sostenibilità del pianeta attraverso un'economia climaticamente neutra": è una linea guida chiara e definita, che l'Unione Europea ha espresso anche attraverso la redazione di una Strategia Europea per l'idrogeno, in cui si evidenzia la Road Map da seguire nei prossimi anni per la diffusione dell'idrogeno rinnovabile idrogeno verde.
Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza approvato dal parlamento italiano a fine aprile, è il documento programmatico predisposto dal governo per accedere ai fondi stanziati dal NGEU. Entro fine giugno 2021 la Commissione Europea esprimerà le proprie valutazioni su quanto proposto, a seguire il documento sarà inviato al Consiglio europeo e le prime risorse dovrebbero arrivare entro l’estate 2021.
All'interno del PNRR sono contenuti gli investimenti e le riforme da avviare per accelerare la transizione ecologica e digitale, rafforzare il sistema produttivo e conseguire una maggiore equità di genere, territoriale e generazionale.
"Il PNRR è parte di una più ampia e ambiziosa strategia per l’ammodernamento del paese. Il Governo intende aggiornare le strategie nazionali in tema di sviluppo e mobilità sostenibile, ambiente e clima, idrogeno, automotive e filiere della salute”.
Mario Draghi, Presidente del Consiglio dei Ministri
Il PNRR si delinea in 6 missioni e la missione n.2 “Rivoluzione verde e transizione ecologica” è quella che contiene i dettagli del piano in merito alla transizione ecologica e per la quale sono destinati quasi 59,47 dei circa 235 miliardi totali previsti.
La missione 2 amplia le direttive e gli obiettivi già inseriti nel Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima (PNIEC) in cui vengono dettagliati gli obiettivi per l'Italia in termini di efficienza energetica, fonti rinnovabili e riduzione delle emissioni di CO2. Inoltre, si propone di rafforzare l’adozione di soluzioni di economia circolare, per proteggere la natura e le biodiversità e garantire un sistema alimentare equo, sano e rispettoso dell’ambiente.
Secondo quanto delineato nel PNRR, la missione 2 ha 4 componenti e per ognuna delle quali è prevista una ripartizione ben definita delle risorse:
A seguire viene riportato un estratto del PNRR, in merito alla componente 1, dedicato all'Economia Circolare.
A tal proposito, in merito al concetto di circolarità si invita alla lettura dell'articolo "Economia circolare e neutralità climatica: dove stiamo andando?"
Secondo quanto si legge nel documento programmatico:
sono stati previsti interventi – investimenti e riforme – per incrementare decisamente la penetrazione di rinnovabili, tramite soluzioni decentralizzate e utility scale (incluse quelle innovative ed offshore) e rafforzamento delle reti (più smart e resilienti) per accomodare e sincronizzare le nuove risorse rinnovabili e di flessibilità decentralizzate, e per decarbonizzare gli usi finali in tutti gli altri settori, con particolare focus su una mobilità più sostenibile e sulla decarbonizzazione di alcuni segmenti industriali, includendo l’avvio dell’adozione di soluzioni basate sull’idrogeno (in linea con la EU Hydrogen Strategy).
Tra le tecnologie espressamente citate nel PNRR in materia di energie rinnovabili ci sono fotovoltaico, agrovoltaico, idrolizzatori, batterie per il settore dei trasporti e per il settore elettrico, mezzi di trasporto.
In merito alla componente 3 nel documento si legge che:
In merito alla componente 4, riportiamo la premessa del documento:
In conclusione, un corposo pacchetto di riforma e un bacino di investimenti altrettanto ampio sono a disposizione delle imprese che vogliono attuare un vero cambiamento: accelerare il rinnovamento della filiera industriale e produttiva del Paese attraverso la transizione digitale ed ecologica è possibile, grazie agli incentivi del PNRR, Piano Nazionale Ripresa e Resistenza.
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