La COP26, che si è svolta dal 1 al 13 novembre 2021 a Glasgow, si è conclusa con l'adozione del Glasgow Climate Pact (GCP): l'accordo conclusivo che raccoglie le intenzioni e l'impegno di oltre 200 paesi presenti alla Conferenza sul Clima delle Nazioni Unite, per contrastare il riscaldamento globale. I negoziati, che sono durati per due settimane, hanno lasciato pareri discordanti sulla riuscita del meeting e sull'impatto degli impegni presi.
In questo articolo andremo ad approfondire:
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COP, acronimo di Conference of Parties, sono i meeting annuali dei Paesi che hanno ratificato la Convenzione Quadro delle Nazioni Unite sui Cambiamenti Climatici (United Nations Framework Convention on Climate Change, UNFCCC), con l'obiettivo di discutere sui progressi e sugli impegni da prendere a livello globale nella lotta al cambiamento climatico.
Raggiungere la transizione energetica attraverso la neutralità carbonica è stato un obiettivo condiviso da tutti i partecipanti della COP26, ma l'impegno entro cui raggiungere l'emissioni zero differisce a seconda dei Paesi: per l’Unione Europea, gli Stati Uniti, la scadenza è il 2050, mentre la Cina e l’India hanno proposto rispettivamente il 2060 e il 2070.
A seguire ripercorriamo i principali risultati raggiunti nell'Accordo di Glaslow (GCP).
Ecco i principali accordi collaterali tra le parti conclusi a margine della COP26.
La COP26 ha portato non solo a un accordo ufficiale, ma anche a una serie di impegni per vari sforzi di mitigazione e conservazione.
La COP27, avrà luogo nel 2022 a Sharm-el-Sheik in Egitto, ma prima della prossima Conferenza gli Stati partecipanti si confronteranno in merito a:
Gli sforzi, dichiarati negli Accordi di Parigi, per raggiungere gli obiettivi in materia di emissioni hanno visto finora un successo limitato, evidenziando la sfida di rispettare gli impegni in maniera più rigorosa.
A tal proposito, l'Accordo di Glasgow incoraggia ogni Paese a presentare alle Nazioni unite i suoi piani sul clima per cicli quinquennali. I Paesi che ancora non l'hanno fatto sono sollecitati, ma non obbligati a presentare nel 2025 e nel 2030 il pacchetto di impegni per ridurre le emissioni e centrare gli obiettivi degli accordi di Parigi.
Quel che emerge a conclusione della COP26, è che gli impegni da soli, sono solo degli strumenti utili ma non necessari a limitare gli effetti collaterali del cambiamento climatico; senza le politiche, gli investimenti, le tecnologie appropriate e l'adozione di energie rinnovabili, è probabile che qualsiasi accordo non raggiunga gli obiettivi dichiarati.
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