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Tutto sulla strategia europea per l'idrogeno

Scritto da Redazione | 21/05/2021

Un pianeta più pulito e un'economia più stabile e forte: è questo il duplice obiettivo da perseguire per l'Europa nei prossimi anni. L'Europa, a lungo termine, dovrà raggiungere la soglia delle zero emissioni nette di gas serra: intento raggiungibile solo con un profondo rinnovamento del settore energetico.

 

 

 

La strada disegnata dall'Europa vede un contributo fondamentale da parte di ogni Stato membro, per il raggiungimento dell'obiettivo. Ogni Stato dovrà sviluppare politiche nazionali strategiche, volte alla modernizzazione degli impianti produttivi e adottare le misure idonee alle trasformazioni necessarie per giungere ad un'economia climaticamente neutra

In questo articolo parliamo di: 

La strategia europea per l'idrogeno

L'8 Luglio 2020 la Commissione Europea ha presentato una strategia ad hoc: "A hydrogen strategy for a climate- neutral Europe”, che delinea il percorso comune europeo per incentivare l’uso dell’idrogeno in tutti gli Stati membri, secondo quanto stabilito dal Green Deal europeo. Le caratteristiche peculiari dell'idrogeno, lo configurano come uno dei vettori principali nel processo di rinnovamento del settore energetico europeo: poiché in un sistema energetico integrato l'idrogeno può favorire la decarbonizzazione dell'industria, dei trasporti, della produzione di energia elettrica e dell'edilizia in tutta Europa.

Come si legge nel documento ufficiale, la priorità è la diffusione di idrogeno rinnovabile o idrogeno verde - generalmente prodotto attraverso elettrolisi alimentata da energie rinnovabili o mediante reforming-  e nella fase di transizione di idrogeno low-carbon o idrogeno blu, ottenuto dal reforming del gas naturale e combinato con CCS, da rifiuti o da altre tecnologie basso emissive.

Attualmente l'utilizzo dell'idrogeno in Europa è molto limitato, ricopre infatti il 2% della quota nel mix energetico attuale: entro il 2030, si prevede di arrivare alla produzione di 10 milioni di tonnellate e a una quota del 13% nel mix energetico europeo entro il 2050. 

Nell'articolo "La transizione energetica: le prospettive dell'idrogeno" abbiamo visto come nel lungo termine l'idrogeno può offrire una maggiore flessibilità e capacità di stoccaggio per il settore elettrico e migliorare la sicurezza degli approvvigionamenti energetici dell’UE. Ciò significa, diminuire drasticamente la dipendenza europea dai tradizionali esportatori di combustibili fossili, nel caso di matrici di origine di natura domestica.

La Road Map Eu: 2050

La priorità della Commissione è sviluppare idrogeno verde, pulito e rinnovabile, prodotto utilizzando principalmente l'energia rinnovabile come l'eolico e il solare. Il percorso su larga scale delineato, prevede 3 diverse fasi durante le quali verranno messe a fuoco: investimenti, nuove norme, strategie per creazione di un mercato comune, incentivi e sostegno per progetti di R&I.

Il percorso graduale è così articolato:

  • nella prima fase (2020-24) l'obiettivo è decarbonizzare l'attuale produzione di idrogeno esistente e promuovere nuove applicazioni. Si prevede di arrivare ad una produzione di 1 milione di tonnellate di idrogeno rinnovabile. Attuarlo, significa potenziare l'installazione nell'UE di almeno 6 gigawatt di elettrolizzatori per l'idrogeno rinnovabile entro il 2024.
  • nella seconda fase (2024-30) l'idrogeno verde sarà  parte integrante di un sistema energetico integrato. L'obiettivo strategico è installare almeno 40 gigawatt di elettrolizzatori per l'idrogeno rinnovabile entro il 2030 e produrre fino a dieci milioni di tonnellate di idrogeno rinnovabile nell'UE. Se il piano d'azione proseguirà senza problemi, in questa fase l'idrogeno potrebbe già avere un mercato sufficiente ampio per sviluppare la domanda industriale e quindi il suo utilizzo può essere esteso a nuovi settori: come l'industria siderurgica, il settore dei trasporti pensati (autocarri e ferrovie) e alcune applicazioni di trasporto marittimo.
  • nella terza fase (tra il 2030 e il 2050), l'idrogeno verde dovrebbe aver raggiunto la maturità e poter trovare applicazione su larga scala, anche nei  settori più difficili da decarbonizzare. È in quest'ultima fase che gli investimenti cumulati nell'idrogeno rinnovabile in Europa potrebbero raggiungere i 180-470 miliardi di euro, quelli invece per l'idrogeno a basso tenore di carbonio potrebbero raggiungere i 3-18 miliardi di euro.

European Clean Hydrogen Alliance: obiettivi

L'European Clean Hydrogen Alliance è stata presentata insieme al piano strategico per l'idrogeno. L'Alleanza europea per l'idrogeno pulito mira a un'ambiziosa diffusione delle tecnologie dell'idrogeno entro il 2030, riunendo la produzione di idrogeno rinnovabile e a basse emissioni di carbonio, la domanda nell'industria, la mobilità e altri settori e la trasmissione e distribuzione dell'idrogeno.

L'istituzione dell'European Clean Hydrogen Alliance, è l'impegno concentro dell'Unione Europea per costruire la sua leadership globale nel settore e raggiungere la neutralità climatica entro il 2050. L'Alleanza riunisce l'industria, le autorità pubbliche nazionali e locali, la società civile, cioè tutti gli attori pubblici e privati che possono contribuire a creare una catena europea di approvvigionamento completa ed efficiente nel settore dell'idrogeno verde. Nelle parole del commissario per il mercato interno, Thierry Breton:

“l’Alleanza Europea per l’idrogeno pulito lanciata incanalerà gli investimenti; svilupperà una serie di progetti concreti per sostenere gli sforzi di decarbonizzazione delle industrie europee ad alta intensità energetica come acciaio e prodotti chimici”. 

Lo sviluppo industriale su vasta scala dell'idrogeno pulito richiede un'azione sistemica lungo l'intera catena del valore: produzione, trasporto, stoccaggio, adeguamento all'utilizzo dell'idrogeno in ambienti ad alta intensità energetica nelle industrie, come carburante per i trasporti o per bilanciare la produzione di elettricità rinnovabile. L'European Clean Hydrogen Alliance sarà un punto di coordinamento per una stretta cooperazione e collaborazione tra i diversi attori coinvolti lungo la catena del valore.

In conclusione, l'impegno forte e concreto dell'Europa nell'affrontare la trasformazione energetica vede nell'idrogeno uno degli attori principali: perché l'idrogeno può essere una materia prima, un carburante, un vettore e un mezzo per l’accumulo di energia. Dal punto di vista dell'utilizzo, può essere impiegato come vettore energetico in quei settori industriali fino ad oggi non - o poco adatti all’elettrificazione dei consumi, come ad esempio l’industria pesante. Per un approfondimento dedicato alle misure per la transizione energetica in Italia si invita alla letture di "PNRR: al via la rivoluzione green in Italia".

 

 

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