L’alluminio è un materiale fondamentale per la produzione di una serie di tecnologie ad oggi indispensabili per la transizione energetica. Dai pannelli solari alle turbine eoliche, dalle batterie agli imballaggi fino alla mobilità elettrica, l’alluminio contribuisce a rendere più ecologici alcuni ecosistemi industriali. Nella sua fase di utilizzo, infatti, questo materiale consente di risparmiare una significativa quantità di energia e di CO2 agevolando la decarbonizzazione di alcuni dei settori più energivori. L'infinita riciclabilità, senza perdita di qualità che lo contraddistingue, rende l’alluminio un materiale con proprietà permanenti al punto che si attesta che il 75% di tutto l'alluminio mai prodotto è ancora oggi disponibile sul mercato.
La carenza delle materie prime e l’aumento dei prezzi dell’energia, evidenziati nel 2022, hanno messo a dura prova il settore che stava registrando una lieve, ma costante ripresa dalla pandemia di Covid-19 del 2020. Ciò nonostante, la domanda globale di alluminio ha notevoli prospettive di crescita in futuro, considerando che si tratta di un metallo essenziale per il passaggio ad un'economia più ecologica. In virtù di questo l’industria dell'alluminio dovrà lavorare per ridurre sempre più le proprie emissioni. Quali opportunità e quali le sfide da affrontare per il comparto? Ne parliamo in questo approfondimento.
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Nel 2022 la produzione globale di alluminio primario ha registrato una crescita significativa raggiungendo 70 milioni di tonnellate di alluminio prodotto. Un dato interessante se comparato al 2012 con un aumento del + 48%, destinato a crescere ulteriormente con una stima di raggiungimento di circa 100 milioni entro il 2050 (dati Osservatorio MECSPE 2022 di Senaf).
In Europa il settore dell’alluminio è ben sviluppato e comprende oltre 2.500 imprese attive nella produzione di alluminio primario e secondario, di cui un quarto risultano collocate sul suolo italiano. Il fatturato complessivo dell’intera filiera in Italia nel 2021 si è aggirato intorno ai 40 miliardi di euro e, nell’arco dei prossimi anni, ha buone prospettive di crescita. Il vantaggio competitivo del settore dell’alluminio italiano deriva dal know-how e dalla leadership tecnologica delle diverse attività, soprattutto delle PMI. In Italia, infatti, la produzione si basa sul riciclo dell'alluminio al 100%, consentendo la riduzione delle emissioni e un risparmio di energia notevole.
Proprio con l’obiettivo di accrescere le possibilità di sviluppo del comparto in un contesto europeo e internazionale, i protagonisti della filiera produttiva dell’alluminio si riuniranno al METEF, l’expo internazionale per l’industria dell’alluminio, che tornerà in fiera a Bologna dal 29 al 31 marzo 2023. METEF sarà il punto d’incontro per tutti i professionisti del settore per confrontarsi sulle azioni da intraprendere per affrontare al meglio un periodo di incertezza e difficoltà che deriva dall’aumento dei prezzi delle materie prime e il caro energia.
Si cerca di puntare allora su nuovi modelli produttivi e soluzioni alternative per affrontare la situazione: in primo luogo andando a ridurre i costi di produzione attraverso azioni di ottimizzazione ed efficientamento degli stabilimenti produttivi e, successivamente, attraverso l’installazione di impianti di produzione di energia elettrica e termica da fonti rinnovabili.
La sostenibilità ambientale è una delle sfide principali per la trasformazione del settore industriale. Sulla scia della nuova situazione economica ed ecologica venuta a delinearsi in questi ultimi tempi, molte imprese siderurgiche stanno rivedendo le proprie politiche indirizzandosi verso un’alimentazione elettrica degli impianti, più pulita ed efficiente.
L’alluminio, definito anche "il metallo del futuro", proprio per le sue proprietà di flessibilità e riutilizzo all’infinito, può contribuire a rendere il comparto industriale più green ed efficiente. Proprio in virtù di questo l’industria della fusione dell’alluminio deve puntare sull’implementazione dei propri sistemi di alimentazione. In che modo? Per esempio, attraverso soluzioni moderne che prevedano l’alimentazione degli impianti di produzione a idrogeno. L’obiettivo ambizioso riguarda la produzione e la lavorazione dell’alluminio attraverso impianti a idrogeno che consentirebbero di ridurre ulteriormente le emissioni di CO2 dell’alluminio riciclato. Il progetto potrebbe partire dalla Norvegia in cui sono state portate avanti ricerche specifiche che puntano sullo sviluppo di una catena completa ad idrogeno verde, andando a sostituire il gas degli stabilimenti proprio con l’idrogeno.
In conclusione, si prevede che la domanda di alluminio nei prossimi anni aumenterà e l'intera filiera dell'alluminio per far fronte alle nuove sfide deve necessariamente esplorare nuove opportunità di crescita nella produzione primaria e riciclata, nonché sviluppare nuove tecnologie nel riciclaggio dei rottami che gli consentano di ridurre le emissioni del settore.
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