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Cinque cose da sapere sulla Functional Safety

Scritto da Redazione | 18/11/2025

Ogni macchinario, dal singolo veicolo Off-Highway al grande impianto produttivo, funziona tramite la tecnologia.

E questa, con il tempo, migliora, richiedendo l’aggiornamento di tutte le metodologie impiegate per assicurare il funzionamento di un qualunque componente industriale.
La sicurezza funzionale (Functional Safety, FuSa) è tra queste.

Ecco cinque cose da sapere sulla Functional Safety per rimanere aggiornati.

Conoscere il tema della sicurezza guida le industrie del futuro:
non perderti i prossimi articoli!

 

In questo articolo:

1. Cosa cambia con il Regolamento Macchine (UE) 2023/1230

Il nuovo Regolamento Macchine (UE) 2023/1230, che abrogherà l'attuale Direttiva 2006/42/CE a partire da gennaio 2027, è una risposta diretta ai rischi legati all’introduzione dell'Intelligenza Artificiale nel settore industriale e introduce diversi cambiamenti che interessano la Functional Safety dei veicoli Off-Highway:

  • i software progettati per la sicurezza verranno immessi nel mercato come componenti di sicurezza a tutti gli effetti, il che implica l’obbligo di marcatura CE e  dichiarazione di conformità UE;

  • vengono introdotti i RESS (Requisiti Essenziali di Salute e Sicurezza), che definiscono nuovi standard in materia di protezione dei sistemi informatici dedicati alla sicurezza in caso di guasti;

  • in caso di una modifica sostanziale (come un aggiornamento del software) su una macchina già immessa sul mercato, la responsabilità della sicurezza della macchina ricadrà su chi effettua la modifica.

2. La differenza tra ISO 26262 e ISO 25119

Si crea spesso confusione quando si affronta l’ambito normativo della Functional Safety
Per i veicoli Off-Highway, per esempio, la norma di riferimento primaria non è l'ISO 26262, nonostante affronti il medesimo tema.

È più corretto fare riferimento alla ISO 25119.

La ISO 25119 si applica ai sistemi di controllo legati alla sicurezza (SRP/CS) di trattori e macchine per l'agricoltura e la silvicoltura e utilizza le classificazioni SRL (Safety Requirement Level) e AgPL (Agricultural Performance Level) per definire il rigore di progettazione.

La ISO 26262 utilizza l'ASIL (Automotive Safety Integrity Level) ed è riservata ai veicoli stradali.

3. Il metodo Diversity

Esistono diverse metodologie che assicurano a impianti e veicoli industriali un livello adeguato di sicurezza funzionale.

Spesso, però, l’impiego di un unico software di sicurezza non è sufficiente: ecco perché è utile considerare il metodo Diversity.

Questa tecnica è un pilastro dell’architettura FuSa e consiste nell’utilizzare due o più componenti software e hardware che soddisfano la medesima funzione, ma ospitano un sistema operativo differente.

Tale scelta impedisce che la sicurezza possa essere minata da un bug del singolo software di sicurezza.

4. Il problema dell’auto-apprendimento

Un’altra grande novità che non si può ignorare trattando la Functional Safety nel settore Off-Highway è l'auto-apprendimento.

L’Industria 4.0 ha raggiunto nuovi orizzonti in materia di automazione: il mercato dell'Off-Highway, oggi, si arricchisce macchine in grado di monitorare e gestire il proprio stato di sicurezza tramite l’auto-apprendimento.

Questo salto in avanti cambia completamente le logiche della Functional Safety, che non può più basarsi sull’analisi dello stato attuale del sistema.

È fondamentale adattarsi a un contesto in cui la macchina apprende, si evolve e agisce in autonomia.

Per arginare i rischi dovuti a questa forte indipendenza dalla componente umana, il Regolamento Macchine 2027 prevede che la prevalenza dei sistemi IA utilizzati nell’Off-Highway rientri nella categoria "ad alto rischio".

Tale categorizzazione imporrà obblighi aggiuntivi come:

  • l’analisi della robustezza dell’algoritmo;

  • la redazione di documenti sui dati di training utilizzati dalla macchina;

  • l’implementazione di meccanismi di controllo umano (override e audit trail).

5. Perché conoscere il bias di automazione

L'introduzione dell'AI ha apportato benefici significativi alla sicurezza industriale, nonostante la sua applicazione esponga le aziende ad una crescente vulnerabilità ai cyberattacchi.

L’automazione rende le macchine più indipendenti, riduce l’errore dovuto al fattore umano e con esso anche la necessità dell’intervento del personale operativo.

Qui si inserisce il bias di automazione, ovvero il pregiudizio secondo cui un sistema automatizzato, essendo indipendente, è anche affidabile.

Questo preconcetto si presenta anche trattando la Functional Safety e rende necessario conoscere l’esistenza e i rischi dovuti al bias di automazione per riconsiderare il ruolo della supervisione umana.

Il bias di automazione richiede di adottare un nuovo approccio etico all’utilizzo dell’IA nella Functional Safety, nel quale la componente umana assume una funzione di controllo e deve acquisire competenze sulla cybersicurezza e sull’informatica per assicurare un adeguato grado di sicurezza funzionale.

Le novità relative alla Functional Safety suggeriscono come questa metodologia non sia indipendente dalla tecnologia per cui garantisce la sicurezza.

La progressiva indipendenza di veicoli e macchinari impone nuovi punti di vista e strategie che possano assicurare efficienza nell'industria Off-Highway.

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