Il Piano Transizione 5.0 è prossimo al varo. Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy, in collaborazione con il Ministero dell'Economia e delle Finanze, sta finalizzando i dettagli del decreto attuativo che disciplinerà l'accesso ai crediti d'imposta per gli investimenti in innovazione finanziati dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).
Il Decreto Legge 19/2024 ha dato il via libera alle disposizioni attuative del PNRR, tra cui il nuovo credito d'imposta per gli investimenti nel Piano Transizione 5.0. Introdotto dall'articolo 38 del decreto, questo incentivo mira a favorire la trasformazione digitale ed energetica delle imprese italiane nel biennio 2024-2025.
In questo articolo parliamo di:
Quali sono le domande più frequenti in tema di sostenibilità d'impresa ed economia circolare? Clicca qui sotto per scaricare la FAQ!
Dal 1° gennaio 2024 al 31 dicembre 2025, saranno ammessi ai benefici del credito d'imposta i progetti che prevedono investimenti in beni strumentali, come già definito dagli allegati A e B della legge 232/2016. Gli investimenti in questione devono garantire una diminuzione del consumo energetico della struttura produttiva a livello nazionale di almeno il 3%, oppure una riduzione del consumo energetico dei processi interessati di almeno il 5%. I progetti ammissibili dovranno obbligatoriamente centrare questo traguardo per poter accedere alle agevolazioni fiscali. Il limite massimo annuale per ogni beneficiario è fissato a 50 milioni di euro, suddiviso come segue:
Come avviare la procedura? La data di avvio del progetto di innovazione corrisponde al momento in cui viene assunto il primo impegno giuridicamente vincolante per l'acquisto dei beni destinati all'investimento, oppure a qualsiasi altro impegno che renda l'investimento irreversibile. Il progetto di innovazione si considera terminato una volta completato l'investimento. Quest'ultimo può riguardare investimenti in beni per l'autoproduzione di energia da fonti rinnovabili, investimenti in beni materiali e immateriali o ancora, investimenti in attività di formazione.
Il decreto specifica dettagliatamente le spese ammissibili agli incentivi per le energie rinnovabili. Queste comprendono:
La capacità degli impianti deve essere dimensionata in modo che la producibilità massima prevista, al netto dei consumi dei servizi ausiliari, non superi del 5% il fabbisogno energetico della struttura produttiva. Questo fabbisogno è calcolato come la somma dei consumi medi annuali di energia elettrica registrati nell'anno precedente all'inizio del progetto di innovazione, più eventuali consumi equivalenti derivanti dall'uso diretto di energia termica o combustibili per la produzione di energia termica.
Il decreto attuativo, inoltre, stabilisce i limiti economici per accedere agli incentivi per le energie rinnovabili destinate all'autoconsumo e per i sistemi di accumulo. Nella tabella sono riportati i dettagli.
Fonte rinnovabile | P ≤ 20 kWe | 20 kWe < P ≤ 200 kWe |
200 kWe < P ≤ 600 kW |
600 kWe < P ≤ 1000 kWe |
1000 kWe < P |
Solare (fotovoltaico) |
1.170 | 940 | 860 | 820 | 780 |
Eolica | 2.640 | 2.160 | 1.280 | 1.080 | |
Geotermica | 2.750 | 1.800 | |||
Idraulica | 2.970 | 2.640 | 2.380 | 1.850 |
L'articolo 6 delinea le diverse tipologie di investimenti all'interno dei progetti di innovazione, comprendendo sia beni materiali che immateriali. Nello specifico:
Il decreto introduce, nell'articolo 8, importanti novità per gli investimenti in formazione, suddividendo le attività ammissibili in due elenchi: uno per la transizione energetica e uno per la transizione digitale. I progetti formativi devono avere una durata minima di 12 ore e includere almeno un modulo di 4 ore dedicato ai temi energetici e un modulo di 4 ore focalizzato sui temi digitali.
Le spese ammissibili comprendono:
Considerando che le agevolazioni di questo decreto provengono dalle risorse del PNRR, le imprese beneficiarie devono adempiere agli obblighi pertinenti stabiliti dalla normativa europea e nazionale. Tra questi, è cruciale il rispetto del principio DNSH (Do No Significant Harm), che emerge come fondamentale nell'attuale contesto di crescente attenzione verso la sostenibilità ambientale, soprattutto nell'Unione Europea.
Al suo interno, il decreto include le schede tecniche per assicurare la conformità a questo principio. Queste schede includono:
In conclusione, il decreto attuativo del PNRR stabilisce le linee guida per ottenere crediti d'imposta, concentrandosi sugli investimenti in innovazione tecnologica per ridurre i consumi energetici. Questa non è solo un'opportunità economica per le imprese, ma anche un impegno tangibile per preservare l'ambiente e contrastare i cambiamenti climatici. L'accento sulle tecnologie innovative per l'efficienza energetica rappresenta un elemento fondamentale per avanzare verso un modello di sviluppo più sostenibile.
Vuoi restare aggiornato sulle notizie a tema transizione energetica? Clicca qui sotto e iscriviti alla nostra newsletter!