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Macchine per il sollevamento: la sicurezza non è più in discussione.

Scritto da Redazione | 14/07/2021

Quando si progetta una piattaforma aerea, pensare alla sicurezza è un fatto scontato, eppure anche nella costruzione di altre tipologie di veicoli di sollevamento come telehandler o gru il Pld può rappresentare un requisito fondamentale per il costruttore. Telehandler e gru possono essere, infatti, veicoli multipurpose e perciò dotabili, ad esempio, di cestello per l’operatore.

 

 

Il raggiungimento del Pld, generalmente definito dalla tipologia stessa del veicolo e dall’analisi dei rischi, avviene attraverso la messa in atto di strategie sia hardware che software.

 

Sicurezza nelle macchine da sollevamento 

Il principio della ridondanza e del monitoraggio di ingressi e uscite è sicuramente una delle strategie più usate dal punto di vista dell’hardware mentre, per quanto riguarda il software, occorre definire un processo che, partendo dalla raccolta delle specifiche, passi attraverso test e validazioni sino ad arrivare alla redazione della relativa documentazione e al rilascio del software.

Le norme in termini di sicurezza sono ormai state totalmente recepite dai costruttori, ma la complessità normativa si rivela quando ne decliniamo la sua applicazione e, quindi, interpretazione rispetto alle diverse tipologie di macchine del sollevamento. Tra le funzioni di sicurezza spesso implementate in queste macchine troviamo ad esempio il limitatore di carico, i sistemi di stabilizzazione e antiribaltamento, la sterzatura, le sospensioni e così via.

La funzione di stabilizzazione, ad esempio, implica tipicamente un compromesso tra l’ingombro e le geometrie dell’area di lavoro della macchina. Ciò significa che vanno ponderate variabili diverse come stabilizzazione fissa o variabile, carico massimo sollevabile o in cesta, sbraccio etc...  nell’adozione delle diverse strategie per predisporre i sistemi di sicurezza al fine di soddisfare la norma.

 

Macchine per il sollevamento: componenti per la sicurezza 

Ovviamente, quando parliamo di macchina, parliamo di un sistema che integra diverse funzioni di sicurezza. Questa considerazione è un punto di partenza fondamentale per il raggiungimento dei requisiti di sicurezza della macchina stessa. Va considerato che ogni singolo componente è parte della catena di sicurezza e deve essere provvisto con almeno il dato di Main Time To Failure Dangerous (MTTFd). Inoltre, alcuni componenti sono supportati da una certificazione del Performance Level raggiungibile come sensori e centraline. Per un approfondimento si veda l’articolo “Idraulica mobile connessa: le soluzioni di HYDAC per lo Smart Lift”.

Disporre di componenti con MTTFd elevati permette di lavorare su un giusto compromesso tra gli elementi che costituiscono la catena di sicurezza, che può avere una ricaduta anche economica sul business.

Quindi, quando parliamo di componenti, parliamo sempre più spesso di tecnologie che, oltre a prestarsi alle elevate performance della macchina, ne devono confermare la sicurezza.

 

In conclusione, con l’evoluzione delle macchine - che in futuro potrebbero contemplare funzioni autonome e semi-autonome - anche i sistemi di sicurezza dovranno evolversi o dovranno esserne aggiunti di nuovi. È presumibile che in futuro anche nelle macchine da sollevamento potrebbero essere implementati sistemi come l’anti-schiacciamento o l’anticollisione o altri sistemi di sicurezza collegati alle nuove funzionalità. A supporto di queste problematiche potrebbero venire le tecnologie oggi disponibili o in sperimentazione in altri settori, come ad esempio in ambito automotive.

 

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